Pregliasco: «Il lockdown dopo Natale è possibile, previsti 50mila casi dopo le feste»

Pregliasco: «Il lockdown dopo Natale è possibile, previsti 50mila casi dopo le feste»
Pregliasco: «Il lockdown dopo Natale è possibile, previsti 50mila casi dopo le feste»
Lunedì 20 Dicembre 2021, 16:34 - Ultimo agg. 20:25
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Lockdown dopo le feste di Natale? «È possibile», afferma il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene alla Statale di Milano. «Bisogna immaginare la necessità di un lockdown serio, esteso a tutti, in funzione di un futuro ancora da stabilire. Dobbiamo prevederlo nel menù di quello che ci aspetta nelle prossime festività dopo Natale dove si ipotizzano 50 mila casi».  «Oggi un lockdown duro e puro, pesante, sarebbe efficace perché è ovvio che in questo momento ogni contatto interumano continua a essere a rischio, ancorché le persone siano vaccinate». Il virologo riconosce che chiusura generalizzata sarebbe poco accettata, ma «se i contagi dovessero impennarsi, non può essere esclusa dall'elenco delle contromisure da mettere in campo: »vediamolo come extrema ratio», conclude.

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«La situazione attuale ci deve pre-occupare perché la curva dei contagi è in crescita con un 40% in più di casi in questa settimana e con proiezioni che possono essere importanti.

Dobbiamo immaginare un 'menù' di opzioni che possano essere attuate in funzione della situazione che via via va a delinearsi perché dobbiamo ancora capire Omicron cos'è», prosegue Pregliasco. «Ho letto diversi studi» su questa variante di Sars-CoV-2 «che dicono - spiega il medico - che forse con tre dosi il vaccino 'ci piglià nonostante tutto pur con dei limiti di efficacia, comunque - sottolinea Pregliasco - la situazione era evidente che sarebbe stata così perché se riapri tutto permetti una continua serie di contatti. In più, come abbiamo detto più volte, ci si mette il clima invernale...». Un lockdown per non vaccinati sarebbe utile? «Aiuta ma - afferma l'esperto - assolutamente non è risolutivo, poi ci sono di mezzo i bambini. Io credo che elementi come le situazioni più rischiose: gli assembramenti, le feste più affollate, quelle lì - ipotizza - potrebbero essere il primo livello» di intervento, «gli altri a seguire sperando che siano solo una pianificazione e siano anche un richiamo a tutti» nella consapevolezza «che insomma non si sta scherzando perché l'ipotesi era che ne fossimo fuori». 

Omicron preoccupa

«Sembra abbastanza chiaro che» la variante Omicron «sia molto più contagiosa della variante Delta. Quanto possa sfuggire ai vaccini è da confermare. Uno studio australiano dice che con la terza dose la protezione torna a buoni livelli, ma bisogna valutare la cosa step by step. L'Omicron ci preoccupa, non abbiamo ancora certezza», aggiunge il virologo ai microfoni della trasmissione «L'Italia s'è desta» su Radio Cusano Campus. «Ci dobbiamo pre-occupare, preparandoci a scenari in considerazione di quello che si verificherà nelle feste, tra feste, baci e abbracci, disattenzione, abitudine al rischio - aggiunge - Questo porta ad un'onda che dobbiamo prevedere e dobbiamo farlo con una tempistica che ci permetta di agire prima che i buoi fuggano dalle stalle. Dobbiamo partire dal presupposto che il Covid circola e ogni contatto interpersonale può essere a rischio, dobbiamo gestirli in modo da far sì che non si esageri. E poi la vaccinazione, che è ciò che dobbiamo fare». (ANSA).

Vaccino obbligatorio per i lavoratori

«L'obbligo vaccinale per i lavoratori potrebbe essere un elemento sul quale già c'è un accordo e un elemento che vuol dire ampliare molto la platea di chi si deve vaccinare» contro Covid 19 - spiega Pregliasco - Anche nell'ottica di un controllo -sarebbe una misura più efficace perché poi con l'obbligo» generalizzato, ricorda il virologo, «non è che puoi andare a prendere le persone e fargli la vaccinazione». Tutto si riduce a una multa e «con una multa contro un no-vax convinto - chiosa Pregliasco che più volte si è confrontato con gli irriducibili - sai che ci fai? Non è che poi puoi fare sanzioni con cifre folli». 

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