Malata compie 18 anni e la Regione non le rimborsa più le spese. L'appello di Chiara: «Voglio curarmi»

Compie 18 anni e la Regione non le rimborsa più le spese. L'appello di Chiara: «Sono malata, voglio curarmi»
Compie 18 anni e la Regione non le rimborsa più le spese. L'appello di Chiara: «Sono malata, voglio curarmi»
Sabato 20 Luglio 2019, 22:02 - Ultimo agg. 21 Luglio, 12:37
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«Chiedo alla Regione Puglia di fare in modo che il diritto alla salute dei malati non abbia una scadenza». A lanciare la petizione indirizzata al governatore della sua Regione, Michele Emiliano, è Chiara.

Chiara Racanelli è una ragazza di 18 anni e soffre dalla nascita di una malattia rara, genetica e degenerativa: l'esostosi multipla. Secondo quanto previsto dall'ordinamento pugliese, i rimborsi delle spese a carico di Chiara e della sua famiglia si interrompono al compimento della maggiore età. Per chi, come lei, è destinato ad aver bisogno di quelle cure a vita quell'articolo suona come una condanna.



Chiara descrive su change.org la sua malattia: «Un nome molto strano per dire che nel mio corpo crescono più masse cartilaginee del normale. Ciò ha causato numerosi interventi chirurgici per ristabilire le mie funzioni articolari o più semplicemente per liberare i nervi che erano impigliati in queste masse di cartilagine. Naturalmente la mia patologia incide fortemente sulla mia vita quotidiana, in quanto mi rende molto spesso dipendente dagli altri anche per le azioni più comuni, come allacciarsi le scarpe o lavarsi i capelli». 

«Purtroppo - continua Chiara - nella mia regione, la Puglia, non ci sono centri specializzati nella cura delle esostosi, motivo per cui sono COSTRETTA a viaggiare frequentemente per curarmi e, quando sto attraversando una situazione critica, mi capita spesso di acquistare i biglietti dell'aereo/treno all'ultimo minuto. Naturalmente tutto ciò, incluse le spese di soggiorno, comporta un onere non indifferente per la mia famiglia».

Per aiutare Chiara nella sua battaglia, è possibile firmare la petizione sul sito Change.org.

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