Mascherine, dalla carenza di ossigeno ai problemi intestinali: tutte le bufale a cui non credere

Mascherine, dalla carenza di ossigeno ai problemi intestinali: tutte le bufale a cui non credere
Mascherine, dalla carenza di ossigeno ai problemi intestinali: tutte le bufale a cui non credere
Mercoledì 22 Luglio 2020, 16:07 - Ultimo agg. 16:09
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Sulle mascherine in questo periodo di fase 3 della pandemia di coronavirus circolano ormai da settimane le bufale più disparate: dalla carenza di ossigeno provocata dall'uso dei dispositivi di protezione individuale, a presunti problemi intestinali, ma non solo. Sono tante le bufale diffuse da quello che ormai può essere quasi definito il movimento No-Mask: a scendere in campo per fare chiarezza è la Società Italiana di Pediatria (Sip) con un poster in 5 punti che verrà distribuito e affisso negli studi dei pediatri in tutta Italia.

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Un video di recente realizzato dalla Sip è stato visto da oltre 600.000 persone e ha ricevuto oltre 2.000 commenti, che hanno contribuito a far conoscere fino a che punto la diffusione di finte notizie, stia circolando sul tema. Tra le bufale più comuni, illustra il poster, quella che l'uso prolungato della mascherina porti ad alcalosi ed ipercapnia, ovvero l'aumento nel sangue della concentrazione di anidride carbonica. In realtà, spiega sulla rivista «Pediatria», Elena Bozzola segretario nazionale Sip, «la quantità della propria anidride carbonica respirata da parte di un bambino sano che indossa la mascherina chirurgica è pressoché impercettibile. Non può pertanto rappresentare una minaccia per la salute».
 


Non manca l'ipotesi, da alcune mamme data per certa, che causino alterazione della flora intestinale nei bambini. In realtà, chiarisce l'esperta, «non ci sono evidenze scientifiche che documentino un corretto utilizzo della mascherina possa comportare una disbiosi intestinale». Infine, la mascherina chirurgica, che come ricorda il manifesto non è obbligatoria per bambini sotto i 6 anni e quelli con disabilità, non indebolisce il sistema immunitario.
Al contrario «previene il diffondersi delle infezioni e va portata dai bambini per evitare la trasmissione del coronavirus tra soggetti asintomatici».

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