Un percorso diagnostico terapeutico assistenziale disegnato su misura per i pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, vale a dire malattia di Crohn e colite ulcerosa, frutto di un lavoro regionale, contestualizzato nella realtà dell’azienda ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e da oggi attivo per tutti i pazienti.
Tra i più grandi centri in Italia dedicati alle malattie infiammatorie croniche intestinali con oltre 8.000 pazienti seguiti, quello federiciano rappresenta un punto di riferimento per i pazienti che, tenuto conto della patologia, necessitano di una presa in carico multidisciplinare. Grazie al percorso diagnostico terapeutico assistenziale la gestione dei pazienti avviene in piena sinergia tra l’equipe medica capitanata dalla professoressa Fabiana Castiglione (responsabile dell’Unità di Terapie avanzate delle malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) e quella chirurgica diretta dal professor Giovanni Domenico De Palma (direttore del dipartimento di Chirurgia Generale, dei Trapianti e Gastroenterologia).
Una collaborazione quotidiana che coinvolge anche radiologi, farmacisti, reumatologi, pediatri, nutrizionisti e specialisti di altre unità operative con l’obiettivo di favorire una diagnosi precoce, la riduzione dei tempi di attesa e la presa in carico globale dei pazienti.
«Il percorso aziendale definisce anche l’iter terapeutico dei pazienti, prevedendo l’adozione degli approcci più innovativi anche attraverso l’impiego di farmaci biotecnologici. Si fornisce, quindi, ai pazienti un percorso strutturato per la cura e per i successivi follow-up che favorisce lo snellimento di tante procedure che per i pazienti rendono ancora più complessa la gestione delle patologie croniche», sottolinea la prof Castiglione.
«Offrire ai pazienti l’opportunità di una costante e tempestiva comunicazione con il centro specialistico permette di rinsaldare un rapporto di fiducia e di presa in carico tra i pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali ed i professionisti che li seguono, una continuità che si è rivelata quanto mai importante durante il contesto pandemico», spiega il direttore generale Giuseppe Longo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout