Napoli, l'Università Federico II lancia il nuovo hub per la ricerca sulla fertilità

Napoli, l'Università Federico II lancia il nuovo hub per la ricerca sulla fertilità
Giovedì 20 Giugno 2019, 13:53 - Ultimo agg. 19:05
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Il Fertility Training Center per la formazione di ginecologi ed embriologi provenienti da tutto il mondo e un hub tecnologico, che include tutte le attività di innovazione della divisione Fertility. Questi i due progetti di ricerca e innovazione in campo medico che saranno avviati a Napoli dalla Merck, multinazionale scientifica e tecnologica nei settori della sanità, in collaborazione con i ricercatori dell'Università Federico II. La Merck ha scelto l'ateneo partenopeo al termine di una competizione globale, aperta a tutte le università del mondo. I due centrri fanno parte del MIP, Programma di Innovazione Medica per la riproduzione umana, con oltre 3 milioni di euro di investimenti previsti per promuovere l'innovazione nel campo della fertilità. Superare i limiti della fertilità nella pratica clinica e rendere le procedure diagnostiche e terapeutiche più solide, rapide e precise sono proprio i punti chiave su cui agisce il Programma, al fine di intercettare le esigenze mediche insoddisfatte. Il programma, realizzato grazie all'alleanza con Regione Campania e Federico II, prevede la creazione di una «rete collaborativa» basata su un approccio di Open Innovation con l'obiettivo di tradurre la scienza biomedica in applicazioni cliniche concrete, fornendo finanziamenti e supporto durante il processo di traslazione, caratterizzato da un approccio multidisciplinare e collaborativo.

«Da oltre tre secoli e mezzo - spiega Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia - Merck promuove l'innovazione nel campo della salute, attraverso azioni concrete e iniziative che vanno oltre il farmaco per fare una reale differenza nella vita delle persone. Dopo la Puglia possiamo ora annoverare anche la Campania tra le Regioni in cui stiamo investendo. Siamo orgogliosi di poter contribuire con queste iniziative alla valorizzazione del Sud e dei suoi talenti»

«Il MIP - spiega Salvatore Longobardi, Senior Global Medical Director Fertility Merck - supporta la ricerca nel campo della riproduzione umana nelle sue fasi iniziali, mettendo in contatto i partecipanti e i loro gruppi di ricerca con una gamma di esperti e di servizi innovativi, offrendo tecnologie all'avanguardia e supporto costante durante l'intera fase di sviluppo». La rete coinvolgerà medici, ricercatori, embriologi e ingegneri per testare approcci che aiutino a sviluppare e tradurre la ricerca e le tecnologie nella pratica clinica. L'Università degli Studi di Napoli Federico II offrirà l'accesso ai servizi di: biosensing; bioimaging; impianto e inseminazione su chip; bioreattoristica; consegna di agenti bioattivi mediante nanocarrier degradabili e nanoemulsione. All'interno del MIP, Merck lancia e sostiene il Fertility Training Center, un centro internazionale di training dedicato a formare ginecologi ed embriologi provenienti da tutto il mondo negli ambiti di medicina ed embriologia per la salute riproduttiva della donna.

In primo piano nella collaborazione della Federico II, la facoltà di medicina e il Policlinico di Napoli: «Innovazione tecnologica - sottolinea il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Vincenzo Viggiani - e formazione d'avanguardia arricchiscono il percorso che l'Azienda promuove per la tutela della salute riproduttiva, grazie al Centro di Riferimento Regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita, riconosciuto a livello europeo. Il Centro è particolarmente dedito alla preservazione della fertilità ed ha sviluppato una rete regionale di oncofertilità. Presso l'AOU, nell'ultimo biennio sono stati effettuati più di 2000 counselling, oltre 1000 crioconservazioni e in 1200 casi si è preservata la fertilità con trattamenti farmacologici».
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