L'allattamento al seno è quanto di più consigliato dai medici per i primi mesi di vita del bebè. Un beneficio per il picolo ma anche per la donna a quanto dicono gli specialisti. Ma in Italia la percentuale di neonati allattati esclusivamente al seno è «lontana da una situazione ottimale»: solo il 30% dei bebè ha nel suo menù le poppate come unica fonte di nutrizione fino al sesto mese di vita, e questa percentuale scende sotto il 24% al Sud. Per gli altri l'esperienza dell'allattamento al seno si conclude prima. Non solo: allattano più a lungo le mamme che lavorano rispetto alle donne che sono disoccupate, o casalinghe. È la fotografia scattata dallo studio "Nascita - Nascere e crescere in Italia", coordinato dal Laboratorio per la salute materno infantile dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, in collaborazione con l'Associazione culturale pediatri (Acp).
Nel suo complesso, lo studio valuta una coorte di oltre 5mila neonati, ad oggi fino ai 3 mesi d'età, e 2mila bebè fino ai 2 anni. Si tratta di un campione rappresentativo della realtà italiana, spiegano gli autori, ed è «al momento lo studio con la più alta rappresentatività della realtà italiana a livello geografico», si legge in una nota. L'indagine è stata approvata dal Comitato etico Sezione Fondazione Irccs Istituto neurologico Carlo Besta di Milano ed è monitorato da un comitato tecnico scientifico indipendente. Nell'ambito del progetto Nascita è stata effettuata un'analisi preliminare della prevalenza dell'allattamento al seno e la tempistica e modalità dello svezzamento in un campione di 809 neonati (51,3% maschi e 48,7% femmine, 44% residenti nel Nord Italia, 23% nel Centro e 33% nel Sud), nati a termine e con peso adeguato all'età gestazionale. I dati sono stati raccolti nelle prime tre visite di follow-up (i cosiddetti bilanci di salute). E i risultati dell'analisi sono stati presentati nel corso del 33esimo Congresso nazionale dell'Acp. Emerge che, alla dimissione dopo il parto, il 71% dei neonati è allattato al seno in modo esclusivo. Questa percentuale scende a 65% al momento della prima visita (primo mese di vita) e al 59% nella seconda (compimento del secondo mese).