Obbligo vaccinale, open day e dosi di notte: il piano per gli over 50

Obbligo vaccinale, open day e dosi di notte: il piano per gli over 50
Obbligo vaccinale, open day e dosi di notte: il piano per gli over 50
di Mauro Evangelisti
Domenica 9 Gennaio 2022, 22:13 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 13:18
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«Finestre straordinarie per vaccinare gli over 50» e «giornate dedicate a chi deve mettersi in regola per rispettare l’obbligo deciso dal governo»: Figliuolo ha chiesto alle Regioni uno sforzo ulteriore nella campagna di immunizzazione anti Covid. Dice: «Per la prossima settimana il target di somministrazione dei vaccini è di 540 mila dosi al giorno e arriveremo a 600 mila la settimana successiva. In venti giorni faremo dagli 11 ai 13 milioni di inoculazioni. Le dosi ci sono, 27,7 milioni per tutto gennaio».

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Mobilitazione

Nel Lazio ci sono cinque centri vaccinali aperti fino a mezzanotte. A Sesto San Giovanni, in Lombardia, l’hub garantirà le iniezioni fino all’alba, ogni venerdì, senza prenotazioni. A Bologna c’è un camper in piazza Maggiore per vaccinarsi. Ovunque si stanno organizzando gli open day. Obiettivo: consentire a tutti gli over 50, non ancora vaccinati, di mettersi in regola entro febbraio, ma anche accelerare sulle immunizzazioni degli studenti, vista la riapertura delle scuole. In una domenica che conta 155.659 nuovi positivi, 157 decessi e altri 755 posti letto occupati da pazienti Covid, il generale Francesco Figliuolo, commissario per l’emergenza, ha chiesto alle Regioni di prevedere nuovi slot (vale a dire nuovi orari e appuntamenti) per le vaccinazioni in una fase in cui bisogna correre sulle terze dosi, aumentare le prime e mettere in sicurezza i più giovani.

Ma il piano del commissario è doppio: gestire l’impulso della campagna vaccinale e organizzare la sua successione, quanto meno il passaggio della gestione a una struttura stabile.

Figliuolo ha detto che sta già preparando il passaggio di consegne per il 31 marzo quando, in linea teorica perché oggi non vi sono certezze, il suo compito finirà con il termine dello stato di emergenza. Ha detto al programma di Raitre “Mezz’ora in più”: «L’emergenza è legata a uno stato eccezionale, di necessità ad avere delle procedure di urgenza. Io ho già preparato un piano di transizione e lo aggiorno costantemente. Bisogna vedere come evolve la situazione in modo da passare tutte le competenze e le attività in un regime di normalità. Questo farà preoccupare qualche ministero magari, ma piano piano ognuno si dovrà riprendere il suo». Sembra strano parlarne oggi, con due milioni di italiani contagiati (per fortuna nella stragrande maggioranza isolati a casa e dunque non ricoverati in ospedale), ma sarà creata, magari all’interno del Ministero della Salute, una struttura che dovrà gestire in ordinario le vaccinazioni in collaborazione con le Regioni, preparandosi allo scenario più plausibile: periodiche campagne, con la speranza che da settembre in poi sia sufficiente proteggere solo i più fragili come avviene normalmente con l’influenza. Questa struttura però dovrà essere anche in grado di rispondere a nuove possibili pandemie.

 

La spinta

Il piano del generale Figliuolo però ora guarda anche al contingente. Primo problema: ci saranno sufficienti vaccini per tutti? Figliuolo rassicura: per gennaio in totale abbiamo 27,7 milioni di dosi. Aggiunge: «Ho inviato alle Regioni una circolare per attivare delle finestre straordinarie di vaccinazioni per gli over 50. Vaccinazioni straordinarie che verranno fatte negli hub ma ci saranno anche giornate dedicate. In alcune regioni, come la Lombardia, si stanno programmando vaccinazioni anche di notte mentre, dove sarà possibile, si procederà con inoculazioni senza prenotazioni».
Secondo la circolare del commissario, in questi giorni cruciali la «macchina organizzativa della campagna è già impegnata su tutte le categorie, in particolare nella vaccinazione pediatrica e nella somministrazione delle dosi booster, recentemente anticipate a 120 giorni dal completamento del ciclo primario ed autorizzate anche per la fascia 12-15 senza alcuna limitazione». La richiesta alle Regioni è dunque di prevedere, «in funzione delle agende di somministrazioni già definite», «prioritariamente aperture di prenotazioni straordinarie in numero adeguato, dedicate ad over 50 e altre categorie destinatarie di obbligo vaccinale, unitamente ad un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale».

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