Omicron, Bassetti attacca Burioni: «Sulle varianti 4 e 5 non terrorizziamo gli italiani, ho molti dubbi sulla maggiore aggressività»

Omicron, Bassetti attacca Burioni: «Sulle varianti 4 e 5 non terrorizziamo gli italiani, sulla maggiore aggressività ho molto dubbi»
Omicron, Bassetti attacca Burioni: «Sulle varianti 4 e 5 non terrorizziamo gli italiani, sulla maggiore aggressività ho molto dubbi»
Giovedì 15 Settembre 2022, 12:24 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 09:44
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Botta e risposta su Omicron - via social - tra Matteo Bassetti e Roberto Burioni. «Bisogna stare molto attenti a prendere uno studio o a interpretare un dato e terrorizzare le persone: che le varianti Ba.4 e Ba.5 siano più contagiose è un dato di fatto e non c'erano bisogno di nuovi studi, sul grado di maggior aggressività patogenica ho molto dubbi che mi vengono dall'osservazione clinica. Questa estate abbiamo avuto molti pazienti con queste varianti Omicron, sia ricoverati in reparto per problemi diversi dal Covid sia seguiti a domicilio, io non mi sono accorto di una maggiore gravità. Non credo che sia corretto dire che Omicron 4 e 5 abbiano una maggiore patogenicità di Omicron 1 e 2». Così all'Adnkronos Salute parla Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, replica al virologo Burioni che, commentando su Twitter uno studio pubblicato su Cell, ha parlato di «brutte notizie» su Ba.4 e Ba.5 perché «purtroppo è prevedibile anche una maggiore patogenicità» di queste varianti Omicron.

«Un lavoro pubblicato sul Nejm” - osserva Bassetti - dice che in pratica la vaccinazione con due-tre dosi è in grado di dare una ottima protezione, tuttavia con le nuove varianti sono necessarie i vaccini aggiornati.

Nella fascia più fragile della popolazione è importante fare il booster, l'ultimo bivalente approvato prima dall'Ema e ieri dall'Aifa».

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Secondo l'infettivologo di Genova, «c'è confusione tra le persone e l'abbiamo creata soprattutto in Italia, abbiamo approvato e comprato milioni di dosi di vaccino aggiornato su Omicron 1 e poi Ema approva un booster contro Omicron 4 e 5. Così è complicato fare una campagna vaccinale».

PREGLIASCO - «L'articolo citato da Roberto Burioni evidenzia effettivamente l'aumento della capacità di contagio di Omicron 4-5. Ad oggi, tuttavia», la 'versionè ormai dominante del virus Sars-CoV-2 «non ha comunque evidenziato un effetto pesante». E benché ci sia «bisogno di tempo per una valutazione complessiva» e fare previsioni sia sempre una cosa «non facile», secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all'Università Statale di Milano, lo scenario più probabile per il futuro sarà quello di «onde di risalita di Covid-19 che speriamo siano onde a digradare - spiega all'Adnkronos Salute - salvo l'insorgenza di varianti che non sono la Omicron 5». Per darci ancora grossi problemi, precisa, eventuali nuovi mutanti di Sars-CoV-2 «dovrebbero essere varianti che hanno caratteristiche antigeniche davvero molto diverse dalle precedenti». L'esperto ribadisce dunque la sua previsione di «onde come quelle prodotte da un sasso buttato in uno stagno», anche all'indomani del monito lanciato sui social da Burioni, docente all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Commentando uno studio pubblicato su 'Cell', il virologo ha infatti evidenziato che il lavoro «conferma la maggiore contagiosità» Omicron BA.4-BA.5, «la capacità di infettare le persone vaccinate e/o guarite (anche da Omicron 1 o 2) e purtroppo» indica come «prevedibile anche una maggiore patogenicità». Pregliasco conferma che «quest'inverno avremo una concomitanza di fattori facilitanti la diffusione del virus (la situazione meteorologica, le scuole aperte, così come i luoghi di lavoro), una variante con caratteristiche di invasività elevate e capace di eludere la risposta immunitaria, e un aumento nel numero di soggetti vaccinati o guariti da tempo e quindi nuovamente più suscettibili all'infezione. Tutto questo farà rialzare i casi», si aspetta il medico, «ma secondo quello che ripeto sempre come un mantra e cioè il modello 'sasso nello stagnò: le onde saranno auspicabilmente a digradare». L'annuncio dell'Organizzazione mondiale della sanità, di una fine pandemia mai prima d'ora tanto vicina, per Pregliasco «va proprio in questa direzione: si prospetta un andamento endemico del virus».

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