Pazienti senza dolore, a Napoli solo il Cto ha un progetto no pain

Conferenza a Roma sul dolore evitabile

Pazienti senza dolore, a Napoli solo il Cto ha un progetto no pain
Pazienti senza dolore, a Napoli solo il Cto ha un progetto no pain
di Ettore Mautone
Giovedì 25 Maggio 2023, 23:14 - Ultimo agg. 26 Maggio, 10:22
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In Campania solo il Cto, pronto soccorso dell’Azienda dei colli, ha un’unità operativa “no pain”, ossia strutturalmente orientata alla sedazione e alla lotta al dolore inutile con un tasso di utilizzo di oppiodi, nelle specialità indicate in clinica, di 1 fiala ogni 23 accessi.

«Da un’indagine condotta per la prima volta nel 2009 della Società scientifica italiana dei medici di emergenza e urgenza e pronto soccorso – avverte il primario Mario Guarino - emerge un consumo medio di fiale di oppiacei nelle strutture italiane (un valido indicatore della corretta terapia del dolore severo, il più frequente all’interno di un Pronto soccorso), dell’1,04% ossia meno di una fiala ogni cento accessi, considerando che uno stesso paziente ne assume più di una durante il ricovero. Questa indagine è stata ripetuta nel 2017 e la media è salita a 1 ogni 75 accessi e fino al 2022 siamo attestati a non più di 1 fiala ogni 65. Ancora poco, pochissimo per dire che l’attenzione al dolore sia posta nella giusta attenzione dai clinici e dai livelli organizzativi delle reti di cura». 

Dati che insieme ad altri, domani 26 maggio, saranno discussi in un tavolo di confronto promosso da Motore Sanità a Roma, presso l’Hotel Nazionale. Saranno presenti Andrea Casu, Onorevole XIX Legislatura, Beatrice Lorenzin, Senatrice XIX Legislatura, Annamaria Parente, Presidente Commissione Sanità XVIII Legislatura Senato della Repubblica, Federico Casale, Segretario Generale Antea, Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Economia Politica, Research Director-Economic Evaluation and HTA, CEIS, Università degli Studi di Roma“Tor Vergata” - Presidente SIHTA, Raffaella Pannuti, Presidente Ant, Michele Sofia, Direttore Sanitario ATS Bergamo, Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità, Enrico Rossi, Relazioni con le Regioni - Motore Sanità - (già Presidente Regione Toscana), Pasquale Buonanno, Ricercatore e Docente di Terapia Antalgica e Anestesiologia, Università degli Studi di Napoli Federico II.

«Si stima che circa il 70 per cento dei pazienti con dolore cronico di diversa origine vengono presi in carico tardivamente delle strutture ospedaliere e territoriali (hub e spoke) per la terapia del dolore.

Ciò inficia l’efficacia delle cure ed ha ingenti costi sociali che derivano dal dolore invalidante non trattato nei tempi e nei modi giusti.

«La  tardiva presa in carico e il non adeguato seguito clinico dei pazienti affetti da dolore cronico – spiega Buonanno  - fa sentire i pazienti  un po’ abbandonati. Una volta entrato nel flusso assistenziale va invece seguito a 360 gradi. Il paziente con dolore di qualunque causa non deve attendere troppo tempo prima di effettuare visite e indagini che vanno fatti in maniera integrata. Non si può lasciare paziente in lista di attesa. Nel nostro paese si spendono 11 miliardi di euro l’anno per il dolore evitabile tra costi diretti e indiretti, 3.200 euro di costi indiretti l’anno per ciascun paziente per perdite di giornate lavorative e 1.400 di costi diretti sostenuti per farmaci, ricoveri e diagnostica. I pazienti arrivano tardi ai centri hub e spoke presenti nei territori e dedicati alla presa in carico integrata del loro dolore. I pazienti andrebbero trattati con altri specialisti in un'ottica multidisciplinare e integrata, che deve partire dal medico di base, insiem agli ortopedici, clinici, chirurghi». 

Sarà inoltre l’occasione per parlare di quella che gli esperti definiscono una “malattia di genere” (più frequente nelle donne che negli uomini), ovvero il dolore cronico e del suo impatto negativo sulla salute (malattie cardiache, diabete, depressione) e di come la stigmatizzazione e la mancanza di conoscenza sulla gestione del dolore possono impedire alle persone di cercare il sollievo di cui hanno bisogno.

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