Quarta dose, l'immunologo Mantovani: «La vera sfida sarà il richiamo in autunno col vaccino aggiornato»

Quarta dose, l'immunologo Mantovani: «La vera sfida sarà il richiamo in autunno col vaccino aggiornato»
Quarta dose, l'immunologo Mantovani: «La vera sfida sarà il richiamo in autunno col vaccino aggiornato»
Giovedì 7 Aprile 2022, 15:52 - Ultimo agg. 8 Aprile, 20:09
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La vera sfida contro il Covid e le sue varianti sarà in autunno. Perché a quel punto le temperature più basse aiuteranno la diffusione del virus e la protezione del vaccino potrebbe cambiare. Per questo è ancora aperto il dibattito sulla quarta dose, nonostante ieri sia arrivato il no di Ema ed Ecdc per tutte le età, destinandolo solo a over 80 e immunodepressi. Questo perché dopo l'estate potrebbe arrivare un vaccino di nuova generazione che colpisca al meglio le varianti. «Credo che la vera sfida, la vera campagna, sarà in autunno, speriamo con un vaccino anti-Covid di nuova generazione che veda meglio le varianti - ha detto Alberto Mantovani, presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca e direttore scientifico Humanitas -. Io spero che ci sia e sono ottimista. Se non ci fosse, allora si farà con il vaccino che abbiamo. Sappiamo che vaccinandosi si allarga il respiro della risposta immunitaria. Questa sarà la verra partita».

«È ragionevole pensare che la nostra sfida sarà l'autunno - spiega l'immunologo, in questa fase in cui il dibattito sulla quarta dose è ormai nel pieno -. Lo sappiamo che sarà così perché tutti i virus respiratori, e questo non fa eccezioni, ci creano problemi durante l'autunno-inverno». Ma c'è anche il "fattore influenza", su cui Mantovani accende i riflettori. «Ci sono dati molto recenti che ci dicono che avere due nemici è peggio che averne uno in casa.

Si è visto nel Regno Unito che i malati molto gravi hanno spesso la coinfezione da influenza e da Sars-CoV-2, tanto che qualcuno ha detto che dovremmo screenarli tutti per l'influenza. Per questo dico che la sfida sarà in autunno - ribadisce - sul fronte Covid, con un richiamo speriamo basato su un vaccino più mirato ai nuovi ceppi. Ma speriamo di convincere le persone a vaccinarsi anche contro l'influenza, che capiscano che non c'è nessun problema a farlo. Io credo che quella sarà la partita vera - è convinto Mantovani - Ho molta fiducia che con la tecnologia dell'Rna messaggero e con quello che conosciamo si arrivi alla nuova sfida con un vaccino aggiornato rispetto alla variante di Wuhan. Un vaccino di nuova generazione. Ovviamente dobbiamo sempre essere umili rispetto ai dati. Ma io sono ottimista».

I dati della quarta dose agli immunodepressi

Riguardo alla quarta dose di vaccino anti-Covid, su un punto non ci sono dubbi secondo esperti e autorità scientifiche e regolatorie, cioè che sia «necessaria per le persone immunocompromesse». «Ma sono molto, molto preoccupato perché poche di queste persone si stanno vaccinando - spiega Mantovani -. Io sono preoccupato sempre per i più deboli».

Chi sono queste persone più deboli? «Faccio parte di un consorzio - guidato da Giovanni Apolone e Massimo Costantini dell'Istituto nazionale tumori (Int) e me - che si chiama "Vax4Frail" e in questo ambito ci siamo occupati da subito e continuiamo a occuparci delle persone fragili, cioè le persone che hanno un sistema immunitario compromesso, per esempio i pazienti oncoematologici, per esempio i reumatologici. E su questi non abbiamo dubbi che ci voglia la quarta dose - rimarca l'immunologo - anche se abbiamo pochi dati, perché lo sappiamo che rispondono male e perché diamo più dosi già per altri vaccini». Proprio per queste persone «siamo molto preoccupati, perché poche si stanno vaccinando con la quarta dose. La copertura di queste persone fortemente immunosoppresse, che abbiamo studiato, è una quota molto piccola. E questa è la nostra grande preoccupazione», ribadisce Mantovani.

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