È napoletano il primo paziente italiano arruolato per uno studio sulle mutazioni genetiche

È napoletano il primo paziente italiano arruolato per uno studio sulle mutazioni genetiche
Domenica 26 Luglio 2020, 15:46
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Ha 44 anni, è di Sorrento, ed è in cura per un carcinoma polmonare al Pascale, il primo paziente italiano arruolato in uno studio clinico con un farmaco innovativo diretto contro una forma mutata del gene Ret. Un farmaco che agisce selettivamente proprio su questa mutazione con risultati molto incoraggianti. A inserire il paziente nel nuovissimo protocollo Alessandro Morabito, direttore della struttura complessa di oncologia polmonare dell'Istituto dei tumori di Napoli. L'arruolamento del paziente sorrentino rappresenta una tappa fondamentale per l'Irccs partenopeo. Significa, cioè, che la medicina di precisione diventa una realtà nel più grande polo oncologico del Mezzogiorno. La terapia sul paziente è iniziata giovedì scorso dopo che è stata identificata la mutazione Ret su biopsia liquida dai ricercatori, coordinati da Nicola Normanno, e dopo soprattutto che sono stati superati una serie di problemi tecnici, organizzativi e clinici.

«Queste mutazioni - dice il direttore scientifico del Pascale, Gerardo Botti - sono estremamente rare e difficili da individuare. Nel nostro Istituto è stato possibile trovare la fusione del gene RET grazie all'utilizzo di sofisticate tecnologie di sequenziamento per l'analisi della biopsia liquida. L'integrazione di ricerca clinica e di laboratorio nel Pascale rende così possibile l'applicazione di terapie innovative ai pazienti oncologici. Speriamo a questo punto che il farmaco si riveli all'altezza delle aspettative».

Si parte dal Pascale, dunque, ma l'obiettivo è di trasferire la logica di approccio multidisciplinare a tutto il territorio regionale attraverso la rete della medicina di precisione. «Il Covid - dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi - ci ha sicuramente insegnato che non si può combattere un battaglia planetaria con risposte localistiche. Da soli non ce la facciamo. Solo i meccanismi di rete possono sostenere l'impatto di problematiche complesse. La rete della medicina di precisione e la rete oncologica individuano modalità di approccio complementari, nuovo paradigma applicativo del nostro 1+1=3».

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