Terapie con Car-T, Federico II e Santobono Pausilipon diventano centri di riferimento per tutto il Sud

Il trattamento nei casi di recidiva per guarire da malattie oncologiche e oncoematologiche altrimenti letali

Un reparto ospedaliero
Un reparto ospedaliero
Lunedì 19 Dicembre 2022, 15:55 - Ultimo agg. 15:57
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Campania all’avanguardia nelle terapie con Car-T che consentono di guarire da malattie oncologiche e oncoematologiche altrimenti letali. Si candida ad essere la regione di riferimento per tutti i pazienti del Sud Italia che hanno bisogno di terapie innovative tramite la somministrazione del trattamento specifico con l'obiettivo di affrontare in particolare tumori del sangue. Policlinico Federico II e Santobono Pausilipon individuati come centri di riferimento, parte la campagna informativa "Destinazione futuro", promossa da Ail - Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma.

Fabrizio Pane, professore ordinario di Ematologia, spiega: «Questa terapia innovativa in campo onco-ematologico permette di offrire una possibilità di cura a pazienti con linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricaduta dopo una o più terapie convenzionali».

Il professore chiarisce che la terapia è basata sui linfociti T, un particolare tipo di globuli bianchi responsabili della difesa del nostro organismo dalle malattie (sono considerati i “soldati” del nostro sistema immunitari). Nei pazienti con questo tipo di tumori del sangue però, i linfociti non sono in grado di garantire la propria capacità di difesa immunitaria. Il meccanismo d’azione delle CAR-T si basa su un concetto semplice e rivoluzionario al tempo stesso: combattere i tumori come se fossero un agente estraneo al corpo, una sorta di infezione, “modificando” le cellule linfocitarie del sistema immunitario del paziente in modo da risvegliare la risposta immunitaria e attivarla per riconoscere le cellule maligne e ucciderle. Le CAR-T possono contrastare alcuni meccanismi di evasione tumorale, permettendo al sistema immunitario di individuare il tumore».

Spiega Francesco Paolo Tambaro, direttore del Trapianto di cellule ematopoietiche e terapie cellulari al Santobono Pausilipon di Napoli: «Negli adulti sono molto più frequenti le complicanze di tipo neurologico rispetto a quanto accade nei pazienti pediatrici, nei quali tuttavia la tossicità neurologica è più difficile da individuare. Bisogna considerare inoltre che i pazienti pediatrici sono stati sottoposti a precedenti linee chemioterapiche e si deve comunque monitorare tutto quello che hanno potuto comportare tali terapie, come i disturbi della crescita, i disturbi gonadici, i disturbi cardiologici che possono essere una conseguenza delle precedenti terapie. Inoltre, dobbiamo ancora capire se la terapia con Car-T è definitiva o ha bisogno di un consolidamento con trapianto di cellule staminali successivo. Il follow up è molto orientato ad approfondire questi aspetti per i quali mancano ancora precise linee guida».

Prognosi della leucemia linfoblastica acuta pediatrica, il 15-20% dei casi va incontro a recidiva; è in questi casi che sono indicate le Car-T che stanno aprendo nuove prospettive anche per altre forme di tumore in queste fasce d’età. Con Giuseppe Toro, presidente Ail che sottolinea: «Aiuta informare i pazienti ematologici e gli operatori sanitari su questa nuova frontiera della medicina. Siamo convinti che aprirà nuovi orizzonti terapeutici per alcuni tumori del sangue». Le attività della campagna prevedono una landing page dedicata all’interno del sito dell’AIL (www.ail.it) con tutte le più importanti informazioni relative alle terapie Car-T, insieme con una mappa dei Centri autorizzati alla somministrazione. I

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