Silenzio-assenso, sblocco donazioni: «Torna la speranza» al Monaldi

Silenzio-assenso, sblocco donazioni: «Torna la speranza» al Monaldi
di Ettore Mautone
Giovedì 22 Agosto 2019, 07:30 - Ultimo agg. 16:22
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Trapianti e donazione degli organi: la notizia dell'approvazione del regolamento ministeriale che disciplina il funzionamento del sistema informativo trapianti, primo passo per l'attuazione del principio del silenzio assenso nelle donazioni, al palo da 20 anni, è stata accolta con comprensibile entusiasmo al Monaldi dove alcuni pazienti in lista di attesa per un nuovo cuore avevano fatto partire nei mesi scorsi una raccolta di firme sui social.
 
Iniziativa rilanciata da questo giornale e infine raccolta dal ministro della Salute Giulia Grillo che nei giorni scorsi ha apposto la firma al primo di tre decreti attuativi della legge 91 del lontano 1999.

«Ringrazio il ministro Grillo avverte Andrea Petraio responsabile dell'Unità operativa dipartimentale di assistenza meccanica al circolo e dei trapianti nei pazienti adolescenti - per aver dato seguito alle promesse di dare attuazione alla legge sul silenzio assenso. L'attesa era tanta, le aspettative molto forti. La mobilitazione è partita dal basso, proprio dai pazienti del mio reparto. Si tratta di un primo passo a cui dovranno seguire altri provvedimenti attuativi ma mi inorgoglisce il fatto che lo start al decreto sia scaturito da Napoli, dal Monaldi e dai miei pazienti guerrieri. Si tratta di un passo importante. Ora bisogna andare avanti sulla strada tracciata. Poter contare sull'attenzione del Governo su un tema così sensibile come quello dei trapianti è per noi operatori linfa vitale da trasferire ai nostri pazienti che lottano per la vita. Si tratta della possibilità di dare nuove speranze di cura a chi è magari avvilito dalla penuria di organi da trapiantare e ciò riempie il cuore di gioia».

In effetti la petizione per dare attuazione alla legge sul silenzio assenso, dopo 20 anni di attesa, è partita proprio dal Monaldi dove Michele R. un giovane uomo di 34 anni in attesa di trapianto, nei mesi scorsi aveva lanciato la sottoscrizione su charge.org raggiungendo in poche settimane decine di migliaia di adesioni. «Anche il Mattino ha contribuito a rilanciare le buone ragioni di Michele conclude Petraio ed è stata una battaglia premiata dall'attenzione da parte delle istituzioni che hanno mostrato notevole sensibilità». Proprio Michele nei giorni scorsi è stato intanto trapiantato: le sue condizioni sono stabili ma è in terapia intensiva e la prognosi resta riservata. Avrà ancora bisogno di tutto lo staff di cardiochirurghi, anestesisti e cardiologi del centro trapianti del Monaldi per superare questa fase critica ma sta lottando come un leone e ci sono ottime speranze che ce la faccia. È invece ancora in attesa di un cuore nuovo la piccola Ilaria, una ragazzina di 11 anni dal mese di maggio attaccata al filo di un congegno meccanico (il berlin heart) che consente al suo cuore di battere in attesa di un nuovo organo. Sono già 14 infine i mesi di attesa per Gennaro, un ragazzo di 22 anni che divide la sua vita tra casa e ospedale ormai da anni. Tutte storie uniche ma accomunate dalle stesse attese e speranze.

Anche il neodirettore generale dell'azienda dei Colli Maurizio Di Mauro è un esperto di trapianti. Nel 1999 infatti, quando fu varata la legge nazionale n. 91 e per i successivi 12, Di Mauro ha ricoperto prima il ruolo di coordinatore delle attività di trapianto nella Asl Napoli 1 per poi passare nell'Alto comitato regionale sui trapianti. «Il Sistema informativo trapianti istituito dal ministro della Salute Giulia Grillo dice Di Mauro è un anello importantissimo per dare attuazione alla legge sul silenzio assenso che di fatto non è mai stata applicata. Ora bisognerà dare seguito a questo iter sia approvando celermente i successivi decreti sia, soprattutto, dando spazio, su scala nazionale e regionale, alle attività di informazione per affiancare all'infrastruttura informatica prevista dalla legge un'informazione porta a porta efficace e costante come si faceva un tempo e che poi si è smesso di fare. Bisogna far capire che gli organi si prelevano dai cadaveri anche se il cuore batte ancora. Di fronte alle difficoltà e ai tempi lunghi per affermare una vera cultura di solidarietà e della donazione la legge sul silenzio assenso era l'unica condizione possibile. Ma non bisogna fermarsi Coscienza necessaria e a tappeto. Nella mia esperienza ho assistito a esperienze incredibili con famiglie spaccate tra chi era favorevole e chi contrario alla donazione. Partiamo in ritardo ma l'unico strumento veramente efficace è l'informazione a tappeto. Anche i Medici di medicina generale sono chiamati a svolgere la proPria parte informando su quali circostanze e situazioni consentono di donare gli organi dopo la morte cerebrale. I medici hanno un ruolo fondamentale in ragione del carattere fiduciario del loro rapporto con i pazienti. Ognuno di loro dovrà avere nei propri studi opuscoli che descrivono fasi e opportunità. Devono essere coinvolti tutti, comprese le scuole e le parrocchie per andare anche oltre il principio dettato dalla legge».

Intanto ieri un giovane di Pozzuoli morto in un incidente stradale, con i suoi organi salverà cinque persone. «La donazione degli organi è un atto di civiltà», commenta Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale del Verdi che recentemente ha presentato un Question Time sul tema dei trapianti in Aula. «La Campania - afferma - è molto indietro e le opposizioni alle donazioni sono in crescita. Occorre stimolare e informare adeguatamente i cittadini».

Il decreto firmato da Grillo rappresenta un passaggio fondamentale per l'applicazione di un principio che capovolge l'attuale sistema in cui per essere donatori bisogna dichiararlo all'anagrafe, considerando invece automaticamente donatore chi non si esprime, a patto che le Asl e i Comuni abbiano adeguatamente informato i cittadini su tale opportunità e regola.

Il sistema informativo non è tuttavia l'unico passaggio amministrativo necessario alla piena attuazione della norma ma il presupposto strutturale a cui seguiranno altri provvedimenti applicativi.

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