Tumore al colon, scoperte le cellule maligne che si staccano dal cancro e causano la morte per metastasi. «Speranza per milioni di malati»

«Circa mezzo milione di pazienti con cancro del colon all'anno potrebbe essere adatto per il trattamento con una terapia che prevenga le recidive», stima il biologo autore dello studio

Tumore al colon, una ricerca le cellule responsabili della recidiva del cancro. «Speranza per milioni di malati»
Tumore al colon, una ricerca le cellule responsabili della recidiva del cancro. «Speranza per milioni di malati»
Giovedì 10 Novembre 2022, 16:34 - Ultimo agg. 17:21
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Tumore al colon, un ricerca regala la speranza a milioni di malati. Lo studio internazionale, guidato dal biologo spagnolo Eduard Batlle, ha individuato le cellule maligne che vengono rilasciate dal cancro al colon, viaggiano attraverso il flusso sanguigno e invadono il fegato. Una scoperta che può aiutare la lotta a uno dei tumori più letali per l'uomo.

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Cosa dice le ricerca

Un milione di persone all'anno muoiono a causa del tumore al colon.

Solo il cancro ai polmoni è più letale. Come spiega il quotidiano "El Pais", il trattamento abituale per il cancro del colon-retto consiste nella rimozione dell'area interessata, seguita dalla chemioterapia per prevenire le recidive. Tuttavia, circa il 35% dei pazienti con tumore apparentemente localizzato sviluppa metastasi negli anni successivi, con un tasso di mortalità superiore all'85%. Le cellule che il team di Batlle ha identificato e chiamato High Relapse Cells rimangono nascoste in altri organi, come il fegato o un polmone, e producono dei tumori secondari fatali. Il biologo ritiene che la loro scoperta abbia il potenziale per cambiare il trattamento della malattia.

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Speranza per i malati

«Le cellule ad alta recidiva arrivano nude nel fegato o nei polmoni. Non hanno ancora il loro microambiente tumorale. C'è una finestra di opportunità per farli notare dal sistema immunitario», afferma Batlle. Nei topi con tumori localizzati, gli scienziati hanno iniettato l'immunoterapia standard per ripulire le cellule tumorali distaccate residue prima di rimuovere il tumore primario. «Questi topi, dopo l'intervento chirurgico, sono guariti. Non hanno più avuto recidive», celebra il biologo. L'efficacia di questa strategia negli esseri umani resta da dimostrare. Ma Batlle è ottimista. «Circa mezzo milione di pazienti con cancro del colon all'anno potrebbe essere adatto per il trattamento con una terapia che prevenga le recidive», stima. 

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