Tumore al rene, combinazione di immunoterapia migliora la sopravvivenza

Tumore al rene, combinazione di immunoterapia migliora la sopravvivenza
Tumore al rene, combinazione di immunoterapia migliora la sopravvivenza
Venerdì 17 Settembre 2021, 13:49 - Ultimo agg. 14:18
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La combinazione di immunoterapie migliora la sopravvivenza rispetto a vari tipi di tumore. Il 48% dei pazienti con tumore del rene trattati in prima linea con la combinazione di molecole immunoterapiche nivolumab e ipilimumab è vivo a 5 anni. Un risultato importante per questi pazienti. E nel mesotelioma, il 23% è vivo a 3 anni, sempre grazie a questo approccio in pazienti mai trattati prima. Anche in questo caso si tratta di un risultato che gli oncologi definiscono «unico». I dati derivano dagli studi CheckMate -214 e CheckMate -743, presentati al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e approfonditi oggi in un press briefing virtuale promosso da Bristol Myers Squibb.

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Nel 2020, in Italia, sono stati stimati 13.500 nuovi casi di tumore del rene e più di 144mila persone vivono dopo la diagnosi.

La forma più frequente è quella a cellule renali. «Oltre il 50% dei pazienti con malattia in fase precoce guarisce - afferma Carmine Pinto, Direttore Oncologia Medica Comprehensive Cancer Centre AUSL-IRCCS di Reggio Emilia -. Però il 30% arriva alla diagnosi già in stadio avanzato e, in un terzo, la malattia può recidivare in forma metastatica dopo l'intervento chirurgico. Storicamente, la sopravvivenza a 5 anni nella malattia avanzata o metastatica non superava il 13%. Oggi invece, grazie alla combinazione delle due molecole immuno-oncologiche, quasi la metà è viva a 5 anni.

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Lo studio di fase 3

Lo studio di fase 3 CheckMate -214 ha coinvolto 1.096 pazienti. La combinazione di immunoterapia migliora e allunga dunque nettamente la speranza di vita a lungo termine per questi pazienti». La combinazione ha inoltre evidenziato miglioramenti nella sopravvivenza globale in sei studi di fase 3 relativi a 5 diversi tumori: oltre al carcinoma a cellule renali, il tumore del polmone non a piccole cellule, il melanoma, il cancro dell'esofago a cellule squamose e il mesotelioma pleurico.

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