Tumori, medicina di precisione per combatterli. Marchetti: «Test accessibili in tutti gli ospedali»

Tumori, medicina di precisione per combatterli. Marchetti: «Test accessibili in tutti gli ospedali»
di Giampiero Valenza
Sabato 27 Novembre 2021, 14:27 - Ultimo agg. 10 Settembre, 12:36
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Proporre in tutti gli ospedali italiani un test genomico accessibile a tutti per la medicina di precisione, cioè per quelle terapie individuali e mirate alla lotta ai tumori. A proporlo è il professor Paolo Marchetti, presidente della Fondazione medicina personalizzata (Fmp) e professore ordinario di Oncologia all’Università Sapienza di Roma.

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Durante il Summit italiano sulla Medicina di precisione è stata focalizzata l'attenzione proprio su questa tecnica, tenendo presente comunque come apra la strada a una necessità: capire quali pazienti debbano essere profilati e con quali metodologie.

Al centro dello sviluppo di questo sistema c'è anche il Molecular Tumor Board (il gruppo multidisciplinare di medici che analizzano un caso) e la presenza delle Reti oncologiche regionali, non ancora implementate in tutte le regioni, nonostante la normativa le preveda.

A Roma è partito uno studio proprio per volontà di Marchetti e che si è sviluppato in tutta Italia. Giuseppe Curigliano, docente di Oncologia Medica dell'Universtà di Milano spiega che è «il Rome Trial», un lavoro «oramai è attivo dalla Sicilia ad Udine, in tutt’Italia, che garantisce ai pazienti con tumore la possibilità di poter sequenziare il loro genoma gratuitamente nell’ambito dello studio e di poter ricevere un trattamento che viene definito sulla base di questo sequenziamento».

«E’ uno studio unico nel suo genere nel panorama europeo sia come sforzo logistico, sia come accessibilità, non solo al test - aggiunge - Studi di questo tipo fatti nel resto del mondo comportano costi elevatissimi e spesso non garantiscono con certezza l’accesso al trattamento di precision medicine».

Curigliano sottolinea la necessità per l'Italia di «fare uno sforzo e approfittare di questo cambiamento epocale che stiamo avendo nel post-Covid per poter democratizzare l’accesso a questi test perché pazienti con patologie oncologiche, forse anche pazienti con altre malattie, possano veramente capire di più su cosa è la loro malattia, su qual è la loro prognosi e capire anche in altre malattie».

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