Tumori, scudo di zuccheri protegge dal cancro al colon retto

Tumori, scudo di zuccheri protegge dal cancro al colon retto
Martedì 5 Aprile 2022, 14:44 - Ultimo agg. 20:23
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Scoperte cellule 'zuccherine', che difendono il tumore del colon retto dai radicali liberi. Rimuoverle potrebbe migliorare le cure. A dimostrare l'importanza di questo nuovo ruolo del glucosio nel meccanismo di difesa del cancro è un team di ricercatori dell'Irccs Candiolo di Torino, in collaborazione con il Massachusetts General Hospital Cancer Center di Harvard. La ricerca, realizzata grazie al 5x1000 della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro (Fprc), è stata condotta su cellule tumorali asportate ai pazienti e appena pubblicata su 'Nature Communications'. I risultati aprono la strada alla sperimentazione clinica e a nuove strategie per indebolire i tumori intestinali.

Queste cellule, sinora sconosciute, formano uno scudo di zuccheri per proteggersi dai radicali liberi, che danneggiano il tumore e ne ostacolano la crescita. Queste cellule - incapaci di crescere e moltiplicarsi all'interno della massa tumorale - si caratterizzano per un elevato assorbimento di glucosio. «È noto che il metabolismo del glucosio consente alle cellule tumorali di crescere e proliferare - afferma Sebastian Carlos, già responsabile del laboratorio di Dinamiche metaboliche del cancro dell'Irccs di Candiolo e ora in forza all'Università di Barcellona - Il nostro lavoro ha scoperto un nuovo ruolo del glucosio nel meccanismo di difesa nei tumori, come arma per proteggersi dai radicali liberi, molecole che danneggiano le cellule e ostacolano la crescita della neoplasia».

In particolare, spiega Carlos, «la ricerca ha identificato un nuovo tipo di cellule di difesa a protezione del tumore. Si tratta di cellule non proliferanti, incapaci cioè di crescere e moltiplicarsi all'interno del tumore, ma caratterizzate da un elevato assorbimento di glucosio. Inaspettatamente, in queste cellule lo zucchero non viene convertito in energia, come i principali consumatori di glucosio nel cancro del colon, ma utilizzato per neutralizzare i radicali liberi che potrebbero danneggiare la struttura della cellula, compromettendone la sopravvivenza». 

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«Definire lo specifico ruolo di questo nuovo tipo di cellule meno attivo nel tumore, potrebbe aprire la strada a nuove e più efficaci terapie anti-tumorali anche combinate ai farmaci tradizionali in grado di estirpare non solo le cellule in corso di moltiplicazione, ma i 'serbatoi' di cellule tumorali quiescenti, spesso responsabili dello sviluppo di forme tumorali recidive e della generazione di neoplasie resistenti ai trattamenti tradizionali, come chemio e radioterapia», sottolinea Anna Sapino, direttore scientifico e primario dell'Anatomia patologica dell'Irccs Candiolo. «Sebbene questi studi siano stati condotti su modelli sperimentali su cellule tumorali prelevate dai tumori asportati ai pazienti, e, quindi, dobbiamo essere cauti - aggiunge Sapino - I risultati sono potenzialmente in grado di ispirare nuove terapie più specifiche ed efficaci per questo tipo di cancro. È allo studio una nuova molecola capace di annullare le difese del tumore».

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