Lotta al doping: un microchip sotto la pelle degli atleti per monitorarli

A Londra, l'idea lanciata dalla World Olympians Association
A Londra, l'idea lanciata dalla World Olympians Association
di Rachele Grandinetti
Giovedì 12 Ottobre 2017, 17:50 - Ultimo agg. 19:09
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La World Olympians Association, formata da ex partecipanti ai Giochi Olimpici, ha lanciato l'idea di impiantare microchip sotto la pelle degli atleti per migliorare il monitoraggio nel quadro della lotta contro il doping. «Lo facciamo con i nostri cani - ha detto al Daily Nation Mike Miller, direttore generale di Woa - perché non possiamo farlo su noi stessi?». La proposta ha fatto storcere il naso soprattutto a quanti si preoccupano del fattire privacy. Ma Miller non pare preoccuparsi di questo aspetto dal momento che l’obiettivo è più nobile del mezzo a cui, eventualmente, si potrebbe ricorrere e, nel corso della conferenza che si è tenuta lo scorso mercoledì a Londra, a nome dell’organizzazione che rappresenta 100mila Olimpici in tutto il mondo, ha sostenuto la necessità di ricorrere a strumenti capaci di individuare tutti quei farmaci che migliorano le prestazioni atletiche: «Dobbiamo affrontare i truffatori. Nel tentativo di sradicare il fenomeno doping dovremmo usare microchip dotati delle ultime e più avanzate tecnologie. Alcuni ritengono sia una violazione della privacy, io dico che è un club e coloro che non vogliono essere soggetti alle regole del club non possono farne parte». 
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