Vaccini Covid, la corsa del mondo: altri 98 sono quasi pronti

Vaccini Covid, la corsa del mondo: altri 98 sono quasi pronti
di Erminia Voccia
Martedì 3 Agosto 2021, 08:00 - Ultimo agg. 19:46
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Attualmente, i ricercatori stanno conducendo test sugli uomini per 98 vaccini contro il Covid, 32 di questi hanno raggiunto la fase finale dei test. I vaccini nella fase 1 dei test sono 53; nella fase 2 sono 39; nella fase 3 sono 32. Quelli autorizzati nel mondo sono 11 in totale, vale a dire che il loro impiego è solo all'inizio e fino a questo momento se n'è fatto un uso limitato; quelli approvati sono 8, ovvero i vaccini per i quali è stato disposto l'uso completo. Ci sono almeno 77 vaccini nella fase preclinica per i quali sono in corso le sperimentazioni sugli animali. I vaccini abbandonati sono 5. Per quanto concerne quest'ultimo caso, le sperimentazioni e i test vengono sospesi quando si riscontrano sintomi preoccupanti sui volontari. Dopo un'attenta indagine, i test possono riprendere, se il caso lo permette, oppure vengono abbandonati del tutto. 

Tra i vaccini arrivati alla fase 3 c'è il NVX-CoV2373 sviluppato dalla statunitense Novavax. È considerato un ottimo vaccino perché avrebbe un'efficacia dell'89,7%. La tecnologia utilizzata è di tipo tradizionale, con particelle ottenute da una versione della proteina Spike ottenuta in laboratorio. In generale funziona contro le varianti. La francese Sanofi ha dato avvio alle sperimentazioni della fase 3 per il vaccino Vidprevtyn lo scorso 27 maggio, con l'obiettivo di ottenere l'autorizzazione entro la fine del 2021.

L'Ema, l'agenzia europea del farmaco, ha avviato la procedura di valutazione di questo vaccino lo scorso 20 luglio.

Tra gli altri vaccini arrivati alla fase 3 dei test, a parte i più conosciuti, c'è il CVnCoV sviluppato dall'azienda farmaceutica tedesca CureVac, a mRNA e ritenuto il più economico e facile da conservare. Tuttavia, è risultato efficace solo al 48%, meno di quelli cinesi e dunque non abbastanza valido per curare la malattia di Covid in base al limite del 50% posto dall'Oms. 

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Altro vaccino promettente è il Covaxin, che pare avere un'efficacia del 77,8%. Si conserva a temperatura ambiente per almeno una settimana. Ad aprile 2021, quando il Paese asiatico era nel mezzo di una nuova terribile ondata di Covid causata dalla variante Delta, è diventato il primo vaccino sviluppato in India ad avere l'autorizzazione per l'uso emergenziale. Anche il Corbevax è arrivato alla fase 3. Un altro farmaco arrivato alla fase 3 è ZyCoV-D, vaccino a Dna sviluppato dall'azienda indiana Zydus, che è parte di Cadila Healthcare, ed efficace al 66,6%. Zydus ha affermato di aver fatto domanda al governo indiano per ottenerne l'autorizzazione per uso emergenziale. Per questo farmaco, che si conserva a temperatura ambiente, servono tre dosi a 4 settimane di distanza. Zydus punta a produrre fino a 120 milioni di dosi in un anno, l'azienda ha confermato l'efficacia contro le nuove varianti, compresa la variante Delta.

Altro farmaco entrato lo scorso maggio nella fase 3 è il cinese ARCoV, sviluppato dall'azienda Suzhou Abogen Biosciences (AbogenBio) in collaborazione con l'Istituto di medicina militare dell'Accademia delle scienze militari e Walvax Biotechnology Co. È il primo vaccino cinese anti-Covid a mRna arrivato alla fase 3 di sperimentazione clinica. I primi studi condotti sulle scimmie sono sembrati promettenti e nella fase 1 il farmaco è risultato sicuro sugli uomini. 

A giugno 2020 anche il farmaco AG0302-Covid19 della giapponese AnGes ha avviato la fase 1 dei test. A dicembre 2020 è partita la sperimentazione combinata delle fasi 2/3, un modo per accelerare gli studi. È un altro vaccino a Dna al quale hanno lavorato l'Università di Osaka Takara Bio. Gli studi si stanno svolgendo in Giappone in otto strutture diverse e coinvolgono 500 persone, ma non se ne conosce ancora il grado di efficacia.

Non si sa ancora quale sarà la sorte del cosiddetto vaccino italiano, ovvero il GRAd-COV-2 di ReiThera, al cui sviluppo ha collaborato l'istituto Spallanzani di Roma. Il vaccino sperimentale, come quelli di AstraZeneca e di Johnson & Johnson, utilizza un adenovirus. A marzo 2021 è partita la fase 2 che ha dato risultati molto buoni, ma ancora non è chiaro se sarà possibile concludere le sperimentazioni della fase 3. Ad ogni modo, anche senza lo stop, non sarebbe stato disponibile prima del prossimo autunno e dunque a campagna vaccinale quasi ultimata. 

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