Vaccini seconda dose: è rischioso prolungare i tempi tra le due iniezioni?

Vaccini seconda dose: è rischioso prolungare i tempi tra le due iniezioni?
di Emilio Fabio Torsello
Martedì 11 Maggio 2021, 12:00 - Ultimo agg. 12 Maggio, 08:02
4 Minuti di Lettura

La possibilità di dilazionare nel tempo fino a un intervallo di 42 giorni la prima e la seconda dose dei vaccini negli ultimi giorni sta facendo discutere. Il tutto, unito alle difficoltà di approvvigionamento, con la somministrazione che sta adesso procedendo a ritmi ben più serrati rispetto a qualche mese fa, ha creato non poche perplessità in relazione alle possibilità effettive di mantenere l'immunizzazione in quanti hanno già ricevuto la prima dose, ad esempio di Pfizer o Moderna. Il tutto mentre l'Europa ha fatto sapere di non voler rinnovare il contratto con AstraZeneca. Per capire quale sia la situazione e le prospettive, abbiamo consultato la documentazione ufficiale, le decisioni del Comitato Tecnico Scientifico e abbiamo incontrato il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.

Video

Ricevere la seconda dose di vaccino dopo 42 giorni, compromette l'immunizzazione?

No.

Sia in fase di sperimentazione sia in fase di inoculazione si sono verificati diversi casi di ritardi nella somministrazione della seconda dose di vaccino, senza che questo abbia compromesso l'efficacia della protezione.

Perché questo allungamento dei tempi tra prima e seconda dose?

Si sta andando verso l'allungamento dei tempi tra la prima e la seconda dose per cercare di immunizzare con una prima dose quante più persone possibile. La prima dose di vaccino, infatti, protegge già in modo adeguato per diverso tempo e permette di evitare le conseguenze peggiori del Covid, allentando anche la pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive.

Quanto conta il numero di anticorpi?

Il numero di anticorpi di per sé non è ancora significativo: ci sono persone che pur avendo avuto la malattia ne producono un numero limitato e apparentemente basso, altri che hanno valori superiori. Ad oggi non c'è una correlazione esatta tra maggiore o minore numero di anticorpi e maggiore o minore protezione. Il periodo di immunizzazione quindi è qualcosa che si sta ancora studiando.

La seconda dose di vaccino è diversa dalla prima?

La seconda dose di vaccino non è un nuovo vaccino ma è semplicemente un richiamo, un rinforzo rispetto alla prima dose che già garantisce una buona immunizzazione rispetto sia ai sintomi ma soprattutto rispetto alle conseguenze più gravi di infezione da Covid-19.

Prima dose: dopo quanto tempo si è protetti?

La protezione dalle forme più gravi della malattia da Covid-19 si ha già dopo 14 giorni dalla dose, che sia la prima o il richiamo. Fare la seconda dose di vaccino, quindi significa allungare il tempo di mantenimento della protezione.

La seconda dose di vaccino può essere pericolosa?

Ad oggi chi non ha avuto sintomi avversi dopo la prima dose e si tratta di casi rarissimi rispetto alle milioni di dosi di vaccino inoculate non deve temere assolutamente nulla. I vaccini sono sicuri ma, come ogni farmaco, possono avere in alcuni rari casi alcuni effetti collaterali.

Il green pass dura sei mesi, sarà possibile attendere fino a sei mesi tra prima e seconda dose?

A livello legale il green pass dura sei mesi. Questo limite di tempo lo si è stabilito facendo dei controlli intermedi durante le fasi di preregistrazione dei vaccini. Dal momento in cui il corpo sviluppa gli anticorpi dopo aver ricevuto il vaccino, però, il numero e i valori anticorpali iniziano a calare di giorno in giorno in maniera proporzionale al tempo trascorso. Attendere sei mesi quindi sarebbe un rischio.

Perché l'Europa non ha rinnovato il contratto con AstraZeneca?

L'Europa non ha rinnovato l'accordo con AstraZeneca per questioni non legate all'efficacia del vaccino ma per motivi contrattuali. Il vaccino prodotto da AstraZeneca è efficace e sicuro ed è stato somministrato a milioni di persone ma ha patito una comunicazione non ottimale che ha scatenato in maniera poco motivata un panico eccessivo: tutti i farmaci hanno delle controindicazioni e su decine di milioni di dosi di vaccino AstraZeneca, i casi di reazioni avverse gravi sono stati rari. Ma lo stesso è avvenuto anche per il vaccino Pfizer, per cui sono stati registrati pochissimi eventi di miocardite, un'infiammazione del muscolo cardiaco.

Cosa sappiamo del vaccino Sputnik?

Sul vaccino Sputnik, prodotto dalla Russia, ci sono per ora pochi dati. Da quel che si sa e da quanto è stato pubblicato sulle riviste scientifiche è un vaccino sicuro. Utilizza lo stesso meccanismo del vaccino AstraZeneca (quindi inocula un virus inerte) ma per ora la documentazione non è vasta. La Russia stessa non ha sufficienti poli di produzione per ricevere tutte le dosi di cui avrebbe bisogno. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA