Variante Delta, vaccini proteggono dalla mutazione. Ma per quanto tempo?

I vaccini proteggono dalla variante Delta. Ma la loro efficacia diminuisce nel tempo
I vaccini proteggono dalla variante Delta. Ma la loro efficacia diminuisce nel tempo
di Giuseppe Scarpa
Venerdì 20 Agosto 2021, 08:21 - Ultimo agg. 21 Agosto, 10:11
3 Minuti di Lettura

I vaccini Pfizer e AstraZeneca sono efficaci contro la variante Delta. Tuttavia la loro protezione diminuisce nel tempo. È questa la conclusione a cui arriva uno studio sulle infezioni nel Regno Unito condotto dai ricercatori dell'Università di Oxford e dell'Ufficio nazionale di statistica.

I risultati di questa ricerca, pubblicati il 19 agosto, suggeriscono che entrambi i vaccini sono efficaci contro Delta dopo due dosi, ma che la protezione che offrono svanisce con il tempo. Il vaccino prodotto da Pfizer è stato efficace al 92% nell'impedire alle persone di sviluppare un'elevata carica virale - un'alta concentrazione del virus nei loro campioni di prova - 14 giorni dopo la seconda dose. Ma l'efficacia del vaccino è scesa al 90%, 85% e 78% dopo 30, 60 e 90 giorni, rispettivamente.

Il vaccino sviluppato da Oxford e dall'azienda farmaceutica AstraZeneca è stato efficace al 69% contro un'elevata carica virale 14 giorni dopo la seconda dose, scendendo al 61% entro 90 giorni. Il calo dell'efficacia non dovrebbe essere motivo di allarme, afferma Sarah Walker, dell'Università di Oxford che ha coordinato lo studio. Per «entrambi questi vaccini, due dosi stanno ancora andando molto bene contro Delta», dice.

Lo studio mostra che le persone vaccinate che vengono infettate dalla variante Delta portano alti livelli di picco di virus. Quando la variante Alpha era dominante nel Regno Unito, le persone vaccinate infettate avevano picchi di carica virale molto più bassi.

Le implicazioni di questo non sono chiare, dice Walker. «La maggior parte dei nostri test sono mensili; non possiamo davvero dire molto su quanto tempo le persone siano infettive e in particolare se questo sia diverso con Delta», afferma. «Chiunque pensi che se viene infettato dopo essere stato vaccinato, non può trasmettere, non è probabile che sia vero».

Terza dose, in Israele al via anche per gli over 40: paura per l'aumento dei contagi

I dati suggeriscono anche che il tempo tra le dosi di vaccino non influisce sull'efficacia del vaccino e che le persone che in precedenza sono risultate positive al Covid, e che hanno ricevuto due dosi di vaccino, hanno la migliore protezione contro le future infezioni.

L'analisi si è concentrata sulla fascia di età 18-64 e non ha preso in considerazione ricoveri o decessi, sottolinea Dvir Aran, uno scienziato di dati biomedici presso Technion - Israel Institute of Technology di Haifa. «Questo studio riguarda l'infezione, non la malattia grave».

© RIPRODUZIONE RISERVATA