Vaccini, Oms: «Pandemia anche nel 2022 se i Paesi più poveri non riceveranno dosi»

Vaccini, Oms: «Senza dosi ai Paesi più poveri la pandemia si trascinerà anche nel 2022»
Vaccini, Oms: «Senza dosi ai Paesi più poveri la pandemia si trascinerà anche nel 2022»
Giovedì 21 Ottobre 2021, 09:56 - Ultimo agg. 10:12
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La pandemia di Covid «andrà avanti per un anno in più del necessario» e «si trascinerà anche nel 2022» perché i Paesi più poveri non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno. A dirlo è Bruce Aylward, uno dei ricercatori di punta dell'Oms, ribadendo l'importanza di un approccio globale alla pandemia. In Africa ad esempio è stato vaccinato meno del 5% della popolazione contro il 40% nella maggior parte degli altri continenti. «Posso dirvi che non siamo sulla buona strada», ha detto il dottor Aylward secondo quanto riportato dalla Bbc, ma «dobbiamo accelerare». 

Consegnato ai Paesi poveri solo il 14% dei vaccini promessi

Degli 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid promessi dalle nazioni benestanti, solo 261 milioni - il 14% - è arrivato a destinazione.

Questa la conclusione di un rapporto di 'Peoplès Vaccinealliance', coalizione di gruppi di cui fanno parte Oxfam, ActionAid e Amnesty International. Ad un anno dall'arrivo dei primi vaccini, solo l'1,3% dei residenti nei paesi più poveri è completamente vaccinato.

Stando allo studio, dei 100 milioni di dosi promessi dal Regno Unito, ne sono stati consegnati 9,6 milioni, meno del 10%. Il Canada ha consegnato 3,2 milioni, l'8% dei 40 milioni promessi. Dagli Stati Uniti sono arrivati 177 milioni di dosi, meno di un quinto dell'1,1 miliardi promesso. Intanto, secondo lo stesso rapporto, dei 994 milioni di dosi promessi a Covax da Johnson & Johnson, Moderna, Oxford/AstraZeneca e Pfizer/BioNTech, ne è stato consegnato solo il 12%. Lo riporta il Guardian.

Le donazioni dell'Europa «per impedire l'insorgenza delle varianti»

Il Consiglio europeo in agenda a Bruxelles «riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l'insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti». Lo ha detto il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula al Senato in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre. «Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale. L'Italia ha recentemente triplicato le donazioni di vaccino, da 15 a 45 milioni di dosi, da distribuire principalmente attraverso il meccanismo COVAX. A oggi, abbiamo assegnato più di 11 milioni di dosi: tra questi, circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, 1,5 milioni all'Iran e 700 mila a Libano, Yemen e Iraq», ha detto ancora il premier snocciolando i numeri.

I dati del contagio nel mondo: +7% di nuovi casi

Rallenta il trend in discesa dei nuovi casi e dei morti Covid, che si osservava da settimane nel mondo. Negli ultimi 7 giorni presi in esame dall'Organizzazione mondiale della sanità ( Oms), i numeri si stanno stabilizzando a livello globale: i contagi registrati sono oltre 2,7 milioni e oltre 46mila sono stati i decessi nel periodo 11-17 ottobre, con un calo rispettivamente del 4 e del 2%.

 

L'inversione di tendenza comincia a essere chiara nella regione Europea, che è l'unica area a registrare per la terza settimana consecutiva un aumento dei nuovi casi di Covid: +7% rispetto alla settimana precedente, per un totale che supera 1,3 milioni di contagi in 7 giorni. Anche sul fronte delle morti il dato è in crescita: +4%, per un totale settimanale di 17.998. Nel periodo considerato dal bollettino Oms, un caso su 2 è stato registrato in Europa e quasi il 40% delle morti segnalate a livello globale. Lievissimo aumento dei decessi (1%) anche nella regione del Pacifico occidentale. La più grande diminuzione dei nuovi casi settimanali è stata segnalata invece dalla regione Africana (18%), seguita dalla regione del Pacifico occidentale (17%). Il numero cumulativo di casi confermati segnalati a livello globale è ora superiore a 240 milioni e il numero cumulativo delle morti è superiore a 4,8 milioni. Anche il più grande calo dei nuovi decessi settimanali è stato segnalato dalla regione Africana, che mostra una diminuzione del 24% rispetto alla settimana precedente.

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