Covid, Ricciardi: «Se non facciamo vaccini andiamo avanti fino al 2024»

Covid, Ricciardi: «Se non facciamo vaccini andiamo avanti fino al 2024»
Covid, Ricciardi: «Se non facciamo vaccini andiamo avanti fino al 2024»
Mercoledì 25 Agosto 2021, 14:55 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 08:59
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Provare a venire fuori dalla pandemia nel 2022, o invece restare nel pantano (almeno) fino al 2024. La discriminante? La diffusione della vaccinazione. Ne è convinto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma. Che si dice anche non contrario al prolungamento della validità del Green Pass.

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​Covid, Ricciardi: «Se non vacciniamo andiamo avanti fino al 2024»

«Questa pandemia è destinata a durare anni.

Se noi vacciniamo molto abbiamo la possibilità di vedere la luce nel 2022. Se invece non vacciniamo abbastanza questa situazione va avanti fino al 2024. È pensabile vivere così fino a quella data? No. Perché oltre che a conseguenze sulla salute ci saranno anche conseguenze sull'economia», dice Ricciardi all'Adnkronos Salute.

Il Green Pass 

«Visto che abbiamo costatato che la protezione data dalla vaccinazione anti-Covid dura più dei sei mesi inizialmente osservati, arrivando ai 9 e anche ai 12 mesi, è chiaro che è opportuno prendere in considerazione il prolungamento della validità del Green pass. Questo non vuol dire, però, che non dobbiamo prevedere una dose di richiamo, prima, per le persone più fragili. I due interventi non sono in contraddizione tra di loro ma sono da considerarsi sinergici»,  sottolinea poi il consigliere del ministro della Salute. «È giusto - ribadisce Ricciardi - prendere in considerazione l'estensione del Green pass, nella certezza che le persone rimangano protette, perché pian piano stiamo accumulando dati secondo i quali la protezione è più prolungata di quanto pensassimo inizialmente. Ma non è pensabile che questo sia vero nelle persone più vulnerabili. Per questo è importante considerare, contemporaneamente, strategie diverse per le persone sane che hanno una risposta anticorpale protettiva anche a distanza di tempo e per le persone che hanno una protezione minore».

 

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