Variante Delta, Andreoni: «Vaccini meno efficaci. Casi anche tra chi ha ricevuto due dosi»

Variante Delta, Andreoni: «Vaccini meno efficaci. Casi anche tra chi ha ricevuto due dosi»
Variante Delta, Andreoni: «Vaccini meno efficaci. Casi anche tra chi ha ricevuto due dosi»
Sabato 17 Luglio 2021, 17:57 - Ultimo agg. 18:34
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La variante Delta si diffonde anche tra chi ha già ricevuto due dosi di vaccino. «Si stanno segnalando diversi casi di infezione da Covid-19 anche tra soggetti vaccinati con due dosi e che dunque hanno ricevuto un ciclo vaccinale completo – afferma Massimo Andreoni, direttore di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. Questi casi sono in aumento, perchè legati proprio alla maggiore circolazione della variante Delta del virus SarsCoV2». Il nuovo ceppo del coronavirus è infatti in grado di trasmettersi anche in 5-10 secondi.

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Variante Delta, vaccini «meno efficaci»

Perché la variante Delta si diffonde anche tra chi è vaccinato? «Tale fenomeno – spiega Androni – è dovuto al fatto che i vaccini anti-Covid attualmente disponibili, pur proteggendo dalle varianti del virus non garantiscono però una protezione totale dalla variante Delta, perdendo circa il 15% del loro effetto su questa variante rispetto alla variante Alfa. Ciò anche dopo le due dosi». Va però sottolineato, afferma Andreoni, che «i vaccini proteggono in percentuale molto elevata dalle forme gravi della Covid-19 e quindi vaccinarsi è cruciale».

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Vaccinarsi è fondamentale

I vaccini però, chiarisce, «sono solo parzialmente efficaci nei confronti dell'infezione e questo determina che i soggetti vaccinati si possano infettare comunque e trasmettere il virus, anche se il soggetto vaccinato che si infetta elimina una quantità più limitata di virus e per un periodo di tempo breve». «Vaccinarsi è inoltre fondamentale perchè - conclude Andreoni - se lasciamo circolare troppo il virus aumentano le possibilità che si formino nuove varianti, e stiamo osservando che le nuove varianti che emergono tendono ad aumentare di molto anche il proprio tasso di trasmissibilità».

 

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