Dalla Alfa fino alla temuta Delta fino all'ultima arrivata, la Epsilon. Sono 11 le varianti sotto osservazione del virus SarsCoV2 e, di queste, a preoccupare di più sono cinque, tutte diffuse ormai in decine di Paesi di tutto il mondo. L'ultima appunto è la Epsilon, che un articolo pubblicato sulla rivista Science considera a tutti gli effetti una delle varianti che destano preoccupazione, le cosiddette Voc (Variants of concern). A farla salire nella classifica sono le caratteristiche della sua proteina Spike, l'artiglio molecolare con cui il virus si aggancia alle cellule, che comprende ben tre mutazioni che la rendono resistente agli anticorpi, sia a quelli generati dal vaccino, sia a quelli generati dall'infezione. Al momento l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e i Centri per il controllo delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti includono nel gruppo delle Vco le varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta. In entrambe le liste la Epsilon è ancora inclusa nel gruppo delle varianti sotto osservazione, le cosiddette Voi (Variants of Interest).
Variante Kappa, ecco la nuova mutazione della Delta: cos'è e perché crea preoccupazione
Varianti: da Alfa a Epsilon: ecco le loro caratteristiche e il livello di diffusione
Variante ALFA (B.1.1.7), identificata nell'ottobre 2020 in Gran Bretagna, si è rapidamente diffusa in tutto il mondo sostituendo la versione precedente del virus SarsCoV2.
Variante Epsilon, nuova mutazione del virus rilevata in California: è più resistente agli anticorpi
Variante BETA (B.1.351), identificata in Sudafrica, anche questa variante sembra diffondersi con un'efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e più facilmente tra i giovani. In Italia la banda dati Gisaid non rileva nuove segnalazioni nelle ultime 4 settimane.
Variante GAMMA (P.1), identificata all'inizio del 2021 in Giappone e poi in Brasile, è guardata con attenzione a causa di tre mutazioni, indicate con le sigle: N501Y, E484K e K417T, coinvolte nell'efficacia con cui il virus si lega al recettore Ace2 delle cellule umane. Secondo i dati Gisaid nelle ultime 4 settimane la sua diffusione in Italia è stata del 7,3%.
Variante DELTA (B.1.617.2), identificata in India, si è rapidamente diffusa in un centinaio di Paesi grazie alla grande efficienza con cui si trasmette, stimata fra il 50% e il 60% superiore rispetto alla variante Alfa. È indubbiamente una sorvegliata speciale in tutto il mondo e molti esperti ritengono che possa diventare il virus dominante, soppiantando la variante Alfa. Mentre due delle sue 'sorellè (B.1.617.2.1 e B.1.617.2.3) sono molto meno aggressive e appartengono ormai alla famiglia Kappa delle varianti, si guarda con attenzione alla versione AY.1, nata dalla Delta e ancora più efficiente nel diffondersi.
Variante EPSILON (B.1.427), identificata in California, è ancora poco diffusa in Europa e sono solo due i casi rilevati in Italia secondo la banca internazionale Gisaid. La ricerca pubblicata su Science e guidata da Matthew McCallum, dell'Università di Washington a Seattle, indica che questa variante ha sulla proteina Spike tre mutazioni che la rendono resistente agli anticorpi. Solo 2 i casi rilevati in Italia, secondo Gisaid.