Zangrillo: «Lockdown è servito e distanziamento va mantenuto. Salvini senza mascherina? Ha sbagliato»

Zangrillo: «Non abbiamo dimostrato che il virus sia mutato, il lockdown è servito e distanziamento va mantenuto»
Zangrillo: «Non abbiamo dimostrato che il virus sia mutato, il lockdown è servito e distanziamento va mantenuto»
di Simone Pierini
Mercoledì 3 Giugno 2020, 14:24 - Ultimo agg. 15:22
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«Fare le affermazioni che ho fatto io non significa esortare le persone ad essere irresponsabili. Le misure di distanziamento e lockdown sono servite per portarci a questo punto e vanno mantenute. Non voglio essere strumentalizzato dal punto di vista politico, morirò da medico». Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell'ospedale San Raffaele di Milano, puntualizza il messaggio da inviare alla popolazione dopo le dichiarazioni sul «virus clinicamente non c'è più» che hanno scatenato diverse polemiche soprattutto nel mondo scientifico e nell'opinione pubblica. 

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Zangrillo chiede di non essere strumentalizzando sottolineando però come il virus sia ancora con noi «e dobbiamo imparare a conviverci. Nessuno, nemmeno noi, ha mai potuto dimostrare che è modificato». L'evidenza clinica - spiega - «non solo nelle terapie intensive ma anche nei pronto soccorso, ci porta a dire che la manifestazione patologica è in via di netto affievolimento. Non c'è più un'evidenza clinica che debba preoccupare».

Il direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare del San Raffaele di Milano dice la sua anche sull'eventuale seconda ondata del virus. «Chiunque si possa permettere di dire 'ci sarà una seconda ondata a ottobre o a dicembre' dice cose che non hanno senso da un punto di vista scientifico. È come dire 'a Milano a Sant'Ambrogio nevicherà'».

«Le evidenze - ha ribadito a 'L'aria che tira' su La7 dopo che in questi giorni si è infuocato il dibattito fra gli esperti - dicono che la cosa sta prendendo una piega positiva. Dobbiamo rimanere attenti ma prepararci anche a riprendere in mano il nostro futuro, anche da un punto di vista sanitario. Cerchiamo di prepararci, in modo che se il virus torna a settembre lo ammazziamo subito. Continuiamo gradualmente a riprendere in mano la nostra vita, facendo qualche piccolo sacrificio senza terrorizzare nessuno: se diciamo una verità dimostrata, gli italiani continueranno a seguirci».

«SALVINI SI È TOLTO MASCHERINA? HA SBAGLIATO»

«Se ieri ci sono state le piazze degli arancioni, dei verdi, o dei gialli che non si sono distanziate e non hanno rispettato le regole, non è colpa mia». Matteo Salvini in piazza si è abbassato la mascherina? «Ha sbagliato». È il pensiero di Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell'ospedale San Raffaele di Milano, intervistato a 'Un giorno da pecorà su Rai Radio 1. Interpellato sul fatto che ci fosse molta gente in piazza ieri, Zangrillo ha replicato che di gente ce n'era anche lungo «la Sprea a Berlino». «Le regole ferree del lockdown hanno prodotto un risultato - ribadisce il primario - Un'altra parte del risultato è probabilmente dovuta al fatto che il virus nell'interazione con l'organismo umano determina una malattia che se c'è è molto più lieve. Non è vero che è mutato, nessuno ha mai potuto dimostrarlo. Continua a essere con noi, ma nessuno può dire che torni» in una seconda ondata. «Se torna dovremmo essere in grado di controllarlo agevolmente perché lo conosciamo di più, abbiamo dato indicazioni su come proteggere le categorie più a rischio. Avremo inoltre informazioni più dettagliate, non avremo un virus che ci dicono provenire dal nulla, improvvisamente da un mercato cinese, quando invece sappiamo ormai che circolava da almeno due mesi nel mondo occidentale. Insomma, abbiamo capito come fronteggiarlo per tutta una serie di ragioni», conclude

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