Dopo le stime allarmanti sull'impatto dell'epidemia di Ebola, che secondo l'Organizzazione mondiale della sanit potrebbe colpire fino a 20 mila persone prima di essere fermata, una buona notizia arriva oggi da Nature.
Sulla rivista online, infatti, è pubblicato il primo studio sul successo, nelle scimmie, del trattamento sperimentale utilizzato nei due operatori sanitari americani contagiati in Africa e sopravvissuti. La somministrazione di ZMapp ha consentito di guarire il 100% dei 18 macachi rhesus trattati con il farmaco. E questo anche quando la terapia è iniziata cinque giorni dopo l'infezione. Questo siero sperimentale richiede ancora test di sicurezza negli esseri umani, ma i risultati «indicano che potrebbe essere un'opzione promettente per il trattamento della infezione da virus Ebola», spiegano i ricercatori.
Il team della Public Health Agency canadese diretto da Gary Kobinger e Xiangguo Qio, insieme a colleghi dell'University of Texas Medical Branch di Galveston (Usa), sperano dunque che il loro lavoro possa contribuire a colmare il vuoto di terapie e protezioni anti-Ebola messo in luce proprio dall'epidemia dell'Africa occidentale. Il trattamento post-infezione con anticorpi monoclonali - proteine; che si legano a quelle estranee all'organismo - ha dimostrato «benefici clinici sostanziali». Al centro dello studio c'è ZMapp, un cocktail di tre anticorpi monoclonali ottimizzati da due precedenti cocktail di anticorpi.
Ebola, il farmaco funziona. Risultati positivi nel 100% delle scimmie
Venerdì 29 Agosto 2014, 16:48
- Ultimo agg.
30 Agosto, 10:13
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