Accademia Nazionale di Agricoltura, il premio Filippo Re alla ricercatrice napoletana Roberta Calone

Accademia Nazionale di Agricoltura, il premio Filippo Re alla ricercatrice napoletana Roberta Calone
Martedì 13 Ottobre 2020, 20:41
2 Minuti di Lettura

Si è svolta nel pomeriggio del 12 ottobre, presso la Sala dello Stabat Mater del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna, la cerimonia d’inaugurazione del 213° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, inaugurata dalla Relazione del Prof. Giorgio Cantelli Forti “Dalle parole ai fatti: l’impegno dell’Accademia nella società”.
 
“In questi 6 anni di presidenza l’Accademia è diventata sempre più un centro di sapere multidisciplinare sull’agricoltura unendo materie come scienza, innovazione, alimentazione, salute e tutela del territorio. Ci siamo impegnati molto – continua il Prof. Giorgio Cantelli Forti (Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura) - sostenendo numerose attività divulgative ed editoriali verso il pubblico, molto apprezzate per la qualità scientifica dei contenuti, e promuovendo progetti di livello internazionale e nazionale come “New generation” per il supporto scientifico ai giovani produttori di cacao sostenibile in Camerun o la valorizzazione del Parco Didattico Sperimentale del Castagno di Granaglione insieme alla Fondazione Carisbo. Quanto fatto ci spinge maggiormente a perseguire questi obiettivi di diffusone e valorizzazione della conoscenza in campo agroalimentare che sono patrimonio di tutti noi”.
 
Successivamente sono stati consegnati i diplomi ai nuovi 20 Accademici, tra Corrispondenti e Ordinari. La lista completa dei nuovi Accademici è in allegato.
 
La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione della prima edizione del “Premio Filippo Re” alla Dott.ssa Roberta Calone, proveniente da Napoli, Phd Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna, che nello studio "Improving water management in European catfish recirculating aquaculture systems through catfish-lettuce aquaponics", tratta dell'acquaponica come esempio di economia circolare, prevedendo, dopo la filtrazione, il reimpiego delle acque reflue dell'acquacoltura per la produzione fuori suolo di ortaggi, con un consumo controllato delle risorse idriche. Lo studio propone una metodologia di approccio facilmente riproducibile e a costi contenuti, per valutare la conversione di un impianto di produzione a ciclo aperto verso un impianto a ciclo chiuso. Tale innovativa possibilità di riutilizzo dei sistemi di acquacultura per l’irrigazione dei terreni fornisce risposte concrete agli sprechi idrici in agricoltura dimostrando come coltivazioni differenti, che necessitano di notevoli quantità di acqua, possono coesistere in maniera virtuosa e sostenibile per l’ambiente e l’economia.
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA