Clima, al corteo assenti giustificati: sì di tutti i presidi delle scuole di Napoli

Clima, al corteo assenti giustificati: sì di tutti i presidi delle scuole di Napoli
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 26 Settembre 2019, 07:30
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Studenti, professori, famiglie, bambini, gente comune. Napoli è pronta per scendere per la terza volta in piazza per il Global Climate Strike, lo sciopero mondiale per il clima che si svolgerà domani in tutta Italia e con cui si concluderà la Climate Action Week, la settimana sul clima che ha visto coinvolti 150 i Paesi in tutto il mondo proposta in occasione dell'Assemblea generale dell'Onu.
 
L'iniziativa è organizzata da Fridays for Future, il movimento di protesta pacifista e non violento che nell'ultimo anno ha portato in piazza milioni di persone, sull'onda della mobilitazione della sedicenne svedese Greta Thunberg. Un movimento che non sta coinvolgendo solo i «millenials» ma ormai ha preso piede anche tra gli adulti, convinti che sia arrivato il momento di sensibilizzare i governi sui rischi legati ai cambiamenti climatici e per richiedere un futuro migliore per le future generazioni. Un passo avanti lo ha fatto il neoministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, che ha inviato lunedì una circolare ai dirigenti scolastici affinché non conteggino l'assenza di domani nel computo generale.

Una decisione accolta con ottimismo dagli attivisti, ma anche dai presidi, che si sono mossi per organizzare un collegio docenti e verificare questa possibilità come accade anche ai due principali licei napoletani: «Sannazaro» e «Umberto I». Dalle scuole di Napoli e provincia arrivano numerosi consensi alle indicazioni ministeriali, così come dalle Università. Dopo la decisione del rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, di sospendere l'attività didattica aderendo alla manifestazione promossa da Fridays for Future, aderisce anche la rettrice Elda Morlicchio, dell'Orientale, sebbene le attività qui inizieranno solo lunedì prossimo. Di parere opposto il rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio d'Alessandro che, pur non avendo attività didattica, ha deciso di lasciare aperto l'Ateneo «per continuare a offrire servizi agli studenti» mentre a personale amministrativo, docenti e studenti ha lasciato «libertà di scelta».

La proposta del ministro Fioramonti di non conteggiare l'assenza di domani è stata accolta dovunque, anche nei licei più blasonati di Napoli dove spesso le regole sono più ferree che in altri istituti. Carlo Antonelli che guida il liceo «Umberto I» ha comunicato ai rappresentanti degli studenti che «seguirà la linea ministeriale» e nelle classi si è lasciata «libera scelta» di partecipazione essendoci alunni piuttosto scettici e contrari, ma sono una minoranza. Stessa linea di Riccardo Gull, neo preside del liceo «Sannazaro» che ha comunicato «la volontà di giustificare l'assenza, che sarà registrata ma non computata ai fini della valutazione».

Gli studenti del classico vomerese, invece, sono molto più compatti sul fronte manifestazione, e tanti di loro sono coinvolti direttamente nelle iniziative del movimento Friday for Future. Presenti anche numerosi docenti che hanno deciso di aderire alla manifestazione.

«Stiamo ricevendo centinaia di adesioni da parte di istituti di tutta la Regione» ammette l'attivista Vincenzo Mautone. «Ad Avellino e Salerno sfileranno nelle loro città, mentre studenti di Caserta saranno con noi a Napoli, oltre a tutti coloro che arrivano dalla provincia. Quanti saremo? Difficile dirlo: a marzo ci aspettavamo 5mila persone e ne sono arrivate 50mila. Questa volta i numeri dovrebbero essere molto più consistenti. Tuttavia l'importante non sono i numeri ma la volontà di non fermarsi di fronte a temi urgenti che dovrebbero essere il tema primario dell'agenda politica del governo. Noi continueremo a protestare e non ci fermeremo». L'appuntamento è per le 9 in piazza Garibaldi da dove partirà il corteo.

Il primo rettore a farsi avanti aderendo alla manifestazione è Gaetano Manfredi che ha sospeso l'attività didattica alla Federico II, mentre «si terranno regolarmente, come da calendari, le sedute di laurea e le sedute d'esame». Aderisce anche l'Orientale guidata da Elda Morlacchio che «pur non avendo attività didattica (iniziano lunedì), manifesteremo la nostra adesione esponendo striscioni sulle tematiche del clima e riscaldamento globale in tutte le nostre sedi». Inoltre da lunedì, i primi cinque minuti delle lezioni dei corsi saranno dedicati a un momento di confronto tra docenti e studenti su questi temi. Di parere opposto invece il rettore del Suor Orsola Lucio d'Alessandro che non chiuderà l'Ateneo per «continuare a offrire servizi agli studenti», lasciando «libera scelta» a personale e allievi.
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