Concorso scuola, il Tar boccia la Azzolina: «Prove per i malati Covid»

Concorso scuola, il Tar boccia la Azzolina: «Prove per i malati Covid»
di Elena Romanazzi
Lunedì 23 Novembre 2020, 08:30 - Ultimo agg. 18:34
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«Mai e poi mai faremo prove suppletive. Alla vigilia del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado furono queste le parole del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. «Abbiamo un parere della Funzione pubblica che vale per tutti i concorsi della Pa - spiegò il ministro - quel parere non prevede prove suppletive perché si fa riferimento a dei principi ben precisi e vale per tutti i concorsi pubblici, compresa la scuola». Parole queste di fatto annullate da una ordinanza del Tar del Lazio, terza sezione presieduta da Giuseppe Sapone, pubblicata il 20 novembre scorso. 

 

R.T., è una precaria storica campana.

Doveva partecipare al concorso, secondo il calendario, il 29 ottobre scorso. Si ammala. È positiva al Covid-19. Obbligata alla quarantena è costretta a rimanere a casa, perché la prova da remoto non è prevista. Non è l'unica docente. Ma è la prima alla quale il Tar del Lazio dà ragione. La prova la deve fare. La donna, di 53 anni, si rivolge al legale della Uil Guido Marone e vince. Il concorso è stato interrotto il 4 novembre scorso a causa dell'impennata dei contagi. Ancora non è chiaro quando riprenderà ma l'organizzazione dovrà essere rivista in virtù di questa ordinanza del Tar del Lazio, la prima che affronta il problema del Covid. «La decisione del Tar Lazio - spiega Guido Marone - produce due effetti rilevanti: innanzitutto dovranno essere previste prove suppletive per tutti quei docenti che non possono sostenere le prove perché in isolamento fiduciario o positivi al Covid; in secondo luogo, il Ministero dovrà necessariamente rivedere l'organizzazione dell'intero concorso considerato che in ogni sessione di prove vi saranno candidati impossibilitati a parteciparvi, rischiando di far diventare le prove concorsuali infinite».

I posti complessivi messi a concorso per la Campania sono 2368. Le domande presentate 5478. Dal 22 ottobre al 4 novembre si sono svolte le prove solo per 61 discipline, ed ha visto partecipare 3767 candidati per 1845 posti. Ma quante persone hanno dovuto rinunciare fino al 4 novembre ad effettuare l'attesa prova perché positivi al Covid? Una stima effettuata dalla Uil scuola Campania parla di oltre 300 persone, rimaste a casa in quarantena. Dal 5 novembre è stato sospeso per 48 discipline e gli aspiranti in attesa del nuovo calendario sono 1711 per 523 posti. 

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«La sentenza ottenuta dal nostro Ufficio legale, grazie alla quale una candidata al concorso straordinario - spiegano Pino Turi segretario generale Uil scuola e Luigi Panacea segretario regionale - suona il de profundis ad un concorso nato male e finito peggio. Stesso discorso vale per l'attuale sistema dei concorsi, introdotto con la finanziaria dello scorso anno». Quelli per i quali il concorso - aggiungono - è stato sospeso che certezze hanno ora? Quali i tempi? Quali le modalità? Quali gli scenari? «A ben vedere - spiegano - il problema è più ampio dell'interesse dei soli docenti con tre o più anni di servizio a cui il concorso è riservato. Ora, al di là delle diverse visioni contrapposte con le proposte sindacali, la Uil scuola Campania, in coerenza con le proposte delle Segreteria nazionale, ritiene che si debba correre ai ripari con una norma che possa essere in grado di mettere in servizio i docenti già dal prossimo anno scolastico». La Uil scuola Campania - concludono - così come affermato e proposto, in sede di confronto sulla finanziaria dal segretario Pino Turi, ritiene che sia necessario un piano che, in maniera pluriennale, stabilizzi l'organico sui posti vacanti per tre anni.

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