«Stiamo ripensando l’orientamento, quest’ultimo anche per cercare di ridurre quanto più possibile il numero di abbandoni universitari, attraverso corsi specifici dalla terza superiore, per accompagnare gli studenti nella scelta del corso, facilitando una migliore corrispondenza tra preparazione personale e percorso professionale». Così la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, in un’intervista al Corriereuniv, in occasione dell’edizione annuale delle guide di orientamento alla scelta post diploma. «Abbiamo aumentato del 20% le borse di studio per le ragazze che vogliono studiare materie scientifiche STEM. Io conto molto, ora, sulla possibilità data dalla riforma della doppia laurea combinata con una maggiore flessibilità nella costruzione dei corsi: ragazzi e soprattutto ragazze potranno avere un po’ meno timore o resistenza a lanciarsi in corsi di informatica, ingegneria, scienze, matematica sapendo di poter inserire nei propri piani di studio materie anche molto diverse come filosofia, storia, antropologia».
«A un ragazzo o una ragazza che non studia e non lavora direi che stiamo provando a cambiare il sistema universitario per renderlo più corrispondente alle richieste che arrivano dal mondo del lavoro, più attrattivo e più a misura dello studente di oggi, che è cresciuto nel mondo digitale, ha visto e vissuto gli effetti devastanti di una pandemia e ora si trova a dover affrontare gli effetti di una guerra nel cuore dell’Europa», dichiara la ministra sulla problematica dei Neet.
Parla direttamente alla futura classe dirigente Mariano Berriola, presidente della fondazione Italia Education: «Da qui al 2030 ci sarà una radicale trasformazione del mondo del lavoro: alcune professioni o mestieri si trasformeranno, altre verranno fuori come nuove.
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