Matacena tra scuola e libri:
«Scelte fatte su logiche di mercato»

Matacena tra scuola e libri: «Scelte fatte su logiche di mercato»
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 13 Settembre 2018, 21:10
2 Minuti di Lettura
«Che libri arrivano sui banchi dei nostri figli?», la denuncia dell’imprenditore Corrado Matacena
 
«Siamo sicuri che per i nostri ragazzi vengano scelti i libri ideali per la loro crescita? Non è che le logiche di mercato siano leggermente… diverse?». Questa la denuncia di Corrado Matacena, imprenditore attivo nel settore della promozione editoriale da decenni e ideatore di alcuni format di successo come Libri Market. 

«In questo periodo – afferma Matacena – siamo in pieno fermento come a ogni avvio di anno scolastico. E come ogni anno scolastico ci troviamo a dover fare i conti con i soliti problemi. A quali problemi ci riferiamo? Semplice: molte insegnanti non guardano nemmeno i cataloghi o sfogliano i libri che proponiamo, ma le loro scelte si orientano su favori e conoscenze». 

Cosa vuol dire? «Che più di una volta abbiamo il sospetto, per usare un eufemismo, che alle insegnanti poco interessi di come è strutturato il libro didattico, ma che rappresentanti o presunti tali possano in qualche modo aiutarle in altri ambiti. Ad esempio, regalando libri per i parenti». Di illegale non c’è niente, ma è spesso una questione etica: «Sono 23 anni – spiega Matacena – che operiamo nel settore. Abbiamo accompagnato tanti insegnanti nelle loro scelte con competenza e professionalità e oggi se possiamo permetterci di sbilanciarci è perché abbiamo le spalle forti: siamo tra i primi gruppi in Italia per vendita di libri scolastici per le materne e le elementari». 

«Proprio per questo – continua Matacena – vogliamo denunciare con questa lettera aperta ai giornali quella che è la nostra sensazione: le logiche di mercato sono sempre più sbilanciate verso ‘illogiche’, questioni che con la didattica non c’entrano niente. Il nostro invito – conclude Matacena – è quello di mettere di nuovo al centro i bambini. Questo atteggiamento tende a far male solo a loro, che sono il nostro futuro. Speriamo che il nuovo anno scolastico 2018/19 sia orientato su questi principi. Parliamo tanto di merito a tutti i livelli, se non lo applichiamo già nei luoghi deputati all’istruzione non cambieremo mai le cose».
© RIPRODUZIONE RISERVATA