Recovery plan, il bando folle delle palestre: in Toscana ok una scuola su 5, in Sicilia solo una su 36

Recovery plan, il bando folle delle palestre: in Toscana ok una scuola su 5, in Sicilia solo una su 36
di Marco Esposito
Martedì 19 Luglio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 20 Luglio, 08:04
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Finanziate con il Pnrr 444 palestre scolastiche, 298 già esistenti da ristrutturare e 146 costruite ex novo. La Campania con 70 iniziative ammesse è prima tra le venti regioni, scavalcando la Sicilia che la superava per scuole prive di palestra, almeno secondo l'anagrafe degli istituti scolastici del ministero dell'Istruzione.

Non è la sola anomalia. Di stranezze ne spuntano tante scorrendo le graduatorie e del resto il bando pubblicato lo scorso dicembre conteneva diverse follie. La prima è stata dare un peso agli studenti indipendentemente se avessero una scuola già dotata di palestra oppure senza. E poi c'era una svista clamorosa: dare valore alla percentuale di scuole senza palestra senza tener conto del numero assoluto delle scuole. Un grave errore di matematica. Per cui nel riparto tra Regioni si è valutata peggiore la situazione della Basilicata (70% di istituti senza palestra) rispetto alla Campania (42%) senza considerare che in Basilicata il 70% di 643 edifici fa 447 e in Campania il 42% di 4.116 edifici fa 1.720. 

E così si è arrivati al paradosso che un progetto di ristrutturazione di una palestra presentato dalla Provincia di Matera riceverà i 615mila euro richiesti, nonostante abbia conseguito appena 5 punti; mentre domande di simile natura arrivate da centri come Giugliano, San Giorgio a Cremano, Torre del Greco o Casal di Principe non sono state ammesse nonostante i 15 punti. E in alcune regioni del Nord sono stati tagliati fuori progetti che di punti ne hanno raccolti 25, tra i quali spicca una richiesta di Milano. Eppure in Lombardia le scuole senza palestra sono comunque tante, 975, cioè più del doppio delle 447 delle Basilicata.

Tra le nuove costruzioni, entra con 20 punti ancora Matera, non ce la fa Avellino con 50 punti.

La regione più favorita è la Toscana perché lì appena il 3% di scuole è privo di palestra, vale a dire 98 edifici. Ciò nonostante in Toscana sono stati ammessi 22 progetti, più di uno su cinque. In questa particolare classifica seguono Basilicata e Sardegna, che grazie al bando copriranno circa una scuola su dieci. La Campania è in linea con la media nazionale del 4% di copertura, ovvero una scuola finanziata ogni 25 senza palestra. Va peggio in Sicilia, con un progetto ammesso ogni 36 edifici privi di palestra scolastica. E al Nord spicca il pessimo trattamento ricevuto da Veneto e Friuli Venezia Giulia, con appena un finanziamento ogni 67 edifici senza palestra per la regione guidata da Luca Zaia e uno ogni 74 edifici per quella presieduta da Massimiliano Fedriga. Raccoglie poco anche l'Emilia Romagna di Stefano Bonaccini con un sì ogni 40 scuole prive di palestra. 

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Nell'insieme il Mezzogiorno non è trattato male. Le scuole senza palestra, che in Italia sono oltre undicimila, si trovano per il 52% nelle otto regioni meridionali e la quota di risorse finite nella macroarea rappresenta esattamente il 52% dei totale. Per cui il ministro Bianchi può dirsi soddisfatto del risultato, ma in ciò somiglia a quegli studenti che alla fine di una equazione con molti passaggi si trovano miracolosamente con il risultato scritto sul libro nonostante abbiano commesso più errori di svolgimento. Càpita, quando c'è una buona dose di fortuna, che gli errori si compensino tra loro.

Il problema però è la differenza tra rispetto formale delle percentuali di riparto e gli obiettivi reali. Se si guarda alle prime, il Sud non si può lamentare. Se si guarda agli studenti che si trovano a frequentare istituti privi di palestre l'amaro in bocca c'è, perché la gran parte degli edifici al Nord come al Sud non riceverà alcun sostegno e soltanto in tre regioni, appunto Toscana, Basilicata e Sardegna, ci sarà un impatto significativo.

Lo stanziamento previsto dal Pnrr sulle palestre scolastiche è stato di 300 milioni, somma rimpolpata con 31 milioni stanziati con decreto del ministro dell'Istruzione. Con l'occasione è stato riaperto anche il bando mense, rifinanziato per 200 milioni, con domande che potranno essere presentate fino al 22 agosto. «Le risorse - si compiace il ministero dell'Istruzione - sono ripartite su base regionale e rispettano il criterio che prevede almeno il 40% dello stanziamento destinato alle regioni del Mezzogiorno: le Regioni del Sud hanno ottenuto oltre il 52% dei fondi, per un totale di 174.747.786 euro. Le domande pervenute alla scadenza dell'avviso, lo scorso 28 febbraio, erano 2.859, per un totale di finanziamenti richiesti oltre i 2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili». Segnale quindi di una spinta dai territori a migliorare la componente sportiva della didattica. «L'incremento delle palestre e delle infrastrutture per le nostre ragazze e i nostri ragazzi - ha dichiarato Patrizio Bianchi - rappresenta uno strumento importante per costruire quella scuola aperta, inclusiva e affettuosa che vogliamo. Lo sport è un grande alleato della scuola». Ma anche la matematica, negli uffici ministeriali, non andrebbe trascurata. 

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