Scuola, rivoluzione in pagella: alle elementari niente più voti ma solo giudizi, il piano del Ministero

Scuola, rivoluzione in pagella: alle elementari niente più voti ma solo giudizi, il piano del Ministero
di Camilla Mozzetti
Sabato 28 Novembre 2020, 16:23 - Ultimo agg. 19:27
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Un quattro in pagella? Potrebbe non esserci più, sostituito da un giudizio negativo sul livello di apprendimento dello studente. E' stata presentata al comparto sindacale la nuova ordinanza del ministero dell'Istruzione con la quale si reintroduce il giudizio al posto del voto numerico nella scuola primaria.

In sostanza, niente più numeri, in una scala da zero a dieci, sia per le valutazioni intermedie che finali, (la pagella di fine anno per intenderci) per tutti gli alunni delle elementari. «Il cambiamento - spiega il Miur in una nota - ha lo scopo di far sì che la valutazione sia sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno».

Come se, appunto, un numero non fosse in grado di spiegare esaustivamente il livello di apprendimento di ogni singolo studente.

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Da qui la rimodulazione dei parametri che i docenti potrebbero dover usare tra non molto tempo. La scala numerica sarà sostituita da quattro livelli che saranno usati per elaborare un giudizio su tutte le materie, compresa l'educazione civica.  

Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità. 

Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.

Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità. 

In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

L'ordinanza del Miur, che attua quanto previsto dal Decreto Scuola, è ora al vaglio del Cspi, il Consiglio superiore per la pubblica istruzione, per il via libera definitivo. 

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