Una corsa contro il tempo per riaprire la scuola. È quella che sarà necessaria per riportare in classe gli studenti delle superiori prima di Natale: mancano infatti le condizioni per farlo in sicurezza. Innanzitutto è necessario risolvere la questione di trasporto pubblico. A ribadirlo, ieri, sono stati i sindaci delle città metropolitane convocati dalla ministra all’istruzione, Lucia Azzolina, che ha in mente, sempre che la curva dei contagi lo permetta, di rimettere in moto dal 9 al 23 dicembre le lezioni in presenza anche per le scuole superiori. Ma non si può rischiare che queste due settimane rappresentino un rischio di nuovi contagi.
«Servono garanzie precise a tutela della salute - ha spiegato Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore città metropolitane dell’Anci - vale a dire risorse adeguate per il trasporto pubblico, test rapidi per tutti anche seguendo il modello della sperimentazione avviata a Firenze e un reale scaglionamento degli ingressi nelle scuole».
Le aziende insistono sulla necessità di continuare a puntare su una riorganizzazione degli orari delle città e dei flussi di mobilità, perché in determinate fasce orarie, come quella del mattino, il sistema di trasporto è già al limite. Questa la posizione anche di Atm, che amministra e gestisce il trasporto pubblico a Milano. In superficie conta su 1600 mezzi, tra bus e tram. Finora ha potenziando le linee più frequentate grazie ai nuovi mezzi arrivati con il piano investimenti dell’azienda e senza dismettere quelli che dovevano essere sostituiti e a dicembre riceverà altri 100 nuovi bus elettrici da mettere in strada. Atm ha anche usufruito del servizio autobus di aziende del trasporto privato per coprire 7 mini-tratte impiegando una ventina di mezzi aggiuntivi. A Napoli invece sono in arrivo altri 39 bus entro fine mese, di cui alcuni ibridi, ha annunciato l’Anm, che gestisce in superficie circa 700 mezzi tra bus, tram e filobus. Le 39 nuove vetture vanno a sommarsi ai 53 bus già consegnati all’azienda dopo il lockdown, ovvero a luglio.
Più in generale, secondo l’Ufficio studi di Asstra, l’associazione delle aziende del trasporto pubblico locale, è necessario un fabbisogno aggiuntivo di risorse per rinnovare il parco autobus circolante pari solo in ambito urbano a 260 milioni di euro all’anno, cifra in grado di garantire la messa in strada di quasi 18 mila autobus elettrici nei prossimi 15 anni.