Scuola, 170mila alunni con disturbi intellettivi: è emergenza sostegno

Scuola, 170mila alunni con disturbi intellettivi: è emergenza sostegno
di Lorena Loiacono
Venerdì 27 Luglio 2018, 07:00 - Ultimo agg. 13:31
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Studenti disabili in aumento, il picco riguarda i ragazzi che presentano difficoltà intellettive: è allarme, quindi, per il sostegno nelle scuole. E non solo, soprattutto nel Mezzogiorno per i minori manca anche l'assistenza sanitaria. Negli istituti scolastici italiani sono in aumento i ragazzi con disabilità e, tra questi, due su tre hanno problemi relativi alla sfera intellettiva, non fisica: si tratta di 170mila studenti, tutti compresi nella fascia d'età dello sviluppo. E' quanto emerge dal report dell'Istat «La salute mentale nelle varie fasi della vita, anni 2015-2017» su un'elaborazione dei dati delle rilevazioni sulle scuole effettuata dal Ministero dell'Istruzione.
 
Nell'anno scolastico 2016-17, infatti, su 100 alunni con sostegno l'8,8% ha avuto diagnosi di disabilità sensoriali, l'11,6% di disabilità motorie e il 19,4% di disturbi del linguaggio. Un ambito che riguarda, quindi, almeno un ragazzo su cinque. Ma il dato più forte mette in risalto che, tra i ragazzi disabili, la maggior parte presenta disturbi di tipo intellettivo: il 23,9%, uno studente su 4, ha un disturbo evolutivo globale dello sviluppo psicologico, il 45,4% ha una disabilità intellettiva, il 17,3% soffre di disturbi del comportamento e dell'attenzione, il 16,5% di disturbi affettivi relazionali. Dati che si sovrappongono e che, quindi, ben disegnano la criticità delle singole situazioni in cui i disturbi possono essere più di uno, andando ad interferire e ad aggravarsi l'uno con l'altro: i dati relativi all'integrazione degli alunni con disabilità, nella scuola elementare e nella scuola media, confermano infatti che anche nelle scuole del primo ciclo l'insieme dei disturbi di tipo mentale è quello più frequente visto che riguarda oltre 7 ragazzi su dieci, tra quelli con disabilità, e nel 56% dei casi è associato ad altre forme di difficoltà tra gli alunni con almeno un disturbo.

Andando ad osservare le diverse disabilità, emergono inoltre criticità che riguardano maggiormente i maschi, come nel caso dei disturbi del comportamento e dell'attenzione, i disturbi dello sviluppo e quelli della sfera affettivo relazionale, mentre la disabilità intellettiva è presente maggiormente tra le femmine. Dati Istat alla mano, torna quindi con forza il tema del sostegno nelle classi delle scuole italiane: in base alle richieste del ministero dell'istruzione, dovrebbero essere 13mila i docenti di sostegno prossimi all'assunzione, in cattedra già dal 1 settembre tra scuole elementari, medie e superiori. Andrebbero così a rafforzare un settore in perenne affanno: sono circa 45mila, infatti, ogni anno i supplenti di sostegno che vanno ad assistere ragazzi disabili, con deroghe sull'organico previsto per limitare quanto più possibile i ritardi nelle nomine, gli orari settimanali ridotti e i cambi di insegnanti che andrebbero ad aggravare situazioni già delicate.

Dallo studio dell'Istat emerge anche che la depressione è il disturbo mentale più diffuso tra gli italiani e sono ben 2,8 milioni i connazionali colpiti. La malattia è in aumento tra gli anziani e anche se l'Italia è uno dei paesi Ue con meno depressi (5,5% contro il 7,1% la media Ue), tra gli over-65 il valore raddoppia (11,6% contro l'8,8% della media Ue). La depressione colpisce di più le donne (9,1% contro 4,8%) e chi non lavora. Dichiara infatti disturbi depressivi e ansia, tra 35-64 anni, l'8,9% dei disoccupati e il 10,8% degli inattivi rispetto al 3,5% degli occupati.
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