Scuola, il governo punta sugli Its: i corsi dal lavoro garantito

Scuola, il governo punta sugli Its: i corsi dal lavoro garantito
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 11:00
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Già nel suo discorso d'insediamento, nel febbraio scorso, il premier Mario Draghi aveva dedicato uno dei passaggi cruciali agli Its. Ieri è tornato sull'argomento durante la sua visita a Bari per ricordare che sulla riforma il governo ha investito circa 1,5 miliardi sugli Istituti Tecnici Superiori, percorsi post diploma terziari professionalizzanti rivolti a giovani e adulti (in possesso di un diploma o di una laurea). Alternativi o paralleli all'Università, i corsi Its offrono una formazione tecnica altamente specializzata e qualificata nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, favorendo così subito un accesso privilegiato al mondo del lavoro. L'investimento del governo servirà «a formare nuovi docenti e migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0» e per «colmare i divari di genere» considerata «una priorità» essendo appena il 27,4% la presenza femminile. Ottimi finora i risultati ottenuti: le performance occupazionali dei diplomati Its parlano di un 80% che ha trovato lavoro a un anno dal diploma, un dato che risulta particolarmente significativo perché riferito al 2020, anno di esplosione della crisi pandemica e del relativo di lockdown, di cui il 92% trova lavoro nell'area coerente con il corso concluso. In funzione di questi risultati e soprattutto per gli investimenti previsti dal governo, che la Regione Campania da alcuni giorni ha lanciato il bando per la costituzione di sette nuovi centri di Its da aggiungersi ai nove già esistenti e l'attivazione di nuovi percorsi nel triennio 2022/2025. 

Gli Its sono nati solo da una decina di anni in Italia, e ottengono risultati occupazionali importanti, con oltre l'80% degli studenti diplomati che trova una occupazione, nella quasi totalità dei casi coerente con il percorso di studio e lavoro svolto nel corso.

La chiave del successo è lo stretto legame con le imprese e i territori. Purtroppo, i ragazzi iscritti sono ancora pochi, intorno ai 14mila, appena 5mila nel 2019, e finora non hanno saputo o voluto decollare. Numeri che dovrebbero diventare dieci volte superiori con i nuovi investimenti, quindi andrebbe fortificato anche lo sviluppo economico del territorio: lì dove ci sono comparti più solidi la formazione terziaria agevolerà l'ingresso in azienda dei neo diplomati, infatti. Al Sud e in Campania la sfida sarà proprio quella di diventare più solidi per effettuare una trasformazione radicale di tutto il sistema regionale. 

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Le aree tecnologiche degli Its sono in tutto sei. In Campania, i nove centri sono operanti in quattro aree: Efficienza energetica, Nuove tecnologie per il Made in Italy, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-Turismo, Mobilità sostenibile. Nel dettaglio, rispettivamente Its Ermete di Avellino e Its Energy-Lab di Benevento in efficienza energetica; Its Campania Moda e Its Mia Moda Campania di Napoli in sistema moda, mentre Its Manifattura meccanica di Napoli e Its Antonio Bruno di Avellino in sistema meccanica; Its Bact in cultura e turismo; e infine Its Tecmos di Caserta nel sistema trasporti ferroviari, mentre Its Mare di Napoli in quelli marittimi. Mancano all'appello le aree tecnologiche su scienza e innovazione di Nuove tecnologie della vita e Tecnologie della informazione e della comunicazione, gap che saranno colmati grazie alla delibera di giunta regionale del 4 ottobre scorso che con un investimento di 10 milioni di euro vede la Regione Campania puntare a rafforzare la formazione terziaria rivolta all'occupabilità dei giovani e all'ottimizzazione del matching tra skills professionali innovative e bisogni delle imprese. Quindi si amplia e potenzia l'offerta di percorsi attraverso la costituzione di sette nuovi Its entro marzo 2022: uno su l'area Nuove tecnologie della vita; due su Tecnologie dell'informazione e della comunicazione di cui uno in Organizzazione e fruizione dell'informazione e della conoscenza, e un altro in Architettura e infrastrutture per i sistemi di comunicazione; uno su Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-Turismo in Produzione e artefatti di eccellenza e progettazione e cura del paesaggio e dell'ambiente; e infine tre nell'Area Nuove tecnologie per il Made in Italy di cui uno nel sistema agro-alimentare, un altro in Servizi alle imprese e l'ultimo in Sistema casa. La Campania va così a coprire tutte le aree tecnologiche del sistema Its e si rafforza la capacità di formare i ragazzi.

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