Scuola, studenti tornano in classe. Ma il rientro preoccupa: «Distanziamento impossibile sui mezzi»

Scuola, studenti tornano in classe. Ma il rientro preoccupa: «Distanziamento impossibile sui mezzi»
Scuola, studenti tornano in classe. Ma il rientro preoccupa: «Distanziamento impossibile sui mezzi»
Lunedì 26 Aprile 2021, 17:32 - Ultimo agg. 27 Aprile, 09:04
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La scuola a Napoli riparte ma preoccupa gli studenti. Non tanto per il distanziamento all'interno degli edifici quanto quello sui mezzi pubblici che tantissimi ragazzi sono costretti a prendere al mattino. Al liceo scientifico Labriola di Fuorigrotta circa l'80% degli studenti è rientrato in presenza. E se da una parte c'è l'euforia di rivedersi e non dietro uno schermo di un computer, i problemi legati al Covid non mancano. L'edificio consente un buon distanziamento in aule e nei corridoi, ma non è così per l'ingresso e l'uscita da scuola. I ragazzi sono ammassati nonostante i tre varchi di accesso.

Ma come detto non è neanche questo il nodo che preoccupa di più gli studenti. «Ci sono treni e bus pieni all'interno dei quali mantenere le distanze necessarie - dicono alcuni ragazzi - è praticamente impossibile».

«Certo alcuni potrebbero dire: potresti aspettare il successivo - racconta Marco - ma qui non sai mai quando passa il prossimo treno o autobus e così per non fare tardi lo prendi lo stesso».

E sull'ipotesi di utilizzo di test salivari, così come da maggio si dovrebbe fare nelle scuole della Lombardia, i ragazzi si dividono tra chi lo ritiene un buon strumento «per stare più tranquilli e non richiudere almeno fino alla fine» e chi lo giudica «tardivo».

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Ma tra gli studenti non manca chi avrebbe preferito proseguire in Dad. «Tutto sommato non è male - racconta una studentessa dell'ultimo anno - certo non ci vediamo di persona e manca la socialità ma arrivati a poco più di un mese dalla fine dell'anno si poteva proseguire al 50 per cento e magari non rischiare che qualcuno si contagi proprio a ridosso dell'esame o contagi qualcuno a casa rovinando a tutti l'estate». Ma la speranza degli studenti che l'anno prossimo saranno ancora qui tra queste aule è che a settembre si possa tornare «alla normalità», a sentire tutti insieme il suono della campanella e correre nei corridoi per raggiungere il proprio banco.

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