Scuola, il repulisti del Tar: niente concorso per i prof non abilitati

Scuola, il repulisti del Tar: niente concorso per i prof non abilitati
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 15 Febbraio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 13:43
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Precari della scuola sempre più in alto mare. Chi ha insegnato per tre o più anni nelle scuole pubbliche e paritarie non ha diritto a partecipare alle prove suppletive del concorso a cattedra riservato ai colleghi con abilitazione. La doccia gelata arriva dal Tar Lazio che con due ordinanze distinte boccia più di 1.200 professori campani che avevano impugnato l'ultimo concorso a cattedra espletato nell'estate del 2018. I docenti vantavano il possesso di 3 anni di servizio maturati con supplenze brevi o annuali negli ultimi otto anni e chiedevano di poter partecipare alle prove suppletive. Ma la sezione terza bis del Tar Lazio ha deciso lo stop. Nel provvedimento del 6 febbraio si evince che i 1.200 docenti precari delle scuole medie e superiori denunciavano «l'illegittimità del bando impugnato nella parte in cui non li ha riconosciuti quali idonei a partecipare al concorso in esame». In effetti la prova concorsuale unica prevista l'anno scorso consisteva solo in una prova orale didattico-metodologica ai fini della costituzione di una graduatoria regionale per l'accesso al ruolo.
 
L'esercito dei precari è variegato. C'è chi vanta tre anni di servizio e chi ne ha più di otto. Ma in comune hanno una vita in salita. Giornate da pendolari, sballottati tra scuole campane e del resto del Paese. C'è chi ha salutato la famiglia per prendere una supplenza al Nord, rimettendoci anche in termini di spese di affitto e mantenimento. Tutti sforzi serviti a maturare il servizio nella scuola. Eppure l'ultimo concorso a cattedra bandito nel 2018 ed effettuato tra primavera ed estate scorsa, ha sbarrato loro la strada. Il bando di concorso finito nel mirino dei ricorsi richiedeva come requisito per la partecipazione una abilitazione conseguita negli anni scorsi. Ma c'è un particolare di non poco conto: i corsi di abilitazione per gli aspiranti docenti delle scuole medie e superiori mancano dal lontano 2014, cioè da quando è stato espletato l'ultimo Tfa, il Tirocinio formativo attivo gestito dalle Università per abilitare i professori. Dal 2014 al 2019 i docenti precari che non sono riusciti ad abilitarsi non hanno potuto far altro che aggrapparsi a una supplenza annuale tra scuole statali e paritarie di mezza Italia. Nell'esercito dei precari senza abilitazione, dipendenti solo da una chiamata dalle graduatorie di istituto terza fascia, ci sono anche i 1.200 professori senza cattedra della Campania che hanno presentato ricorso per partecipare al concorso del 2018. Dopo mesi la doccia gelata. Il Tar Lazio ha bocciato la richiesta presentata dai legali dei ricorrenti di partecipare con riserva almeno alle prove suppletive. Nelle more della fissazione del giudizio di merito i professori non abilitati non possono partecipare con riserva alle prove bis.

I ricorrenti chiedevano di partecipare al concorso non selettivo - che ha previsto nel 2018 solo una prova orale didattico-metodologica - pur avendo solo la laurea e i 3 anni di servizio nelle scuole. Per i giudici «le esigenze cautelari degli appellanti possono ritenersi adeguatamente soddisfatte mediante la definizione nel merito, che dovrà essere la più sollecita possibile», ma «ritenuto che le censure proposte non appaiono sorrette da elementi di fumus boni iuris», è stata rigettata la richiesta di misura cautelare di partecipazione dei ricorrenti alle prove-bis del concorso dell'anno scorso. La pesante doccia gelata per i 1.200 professori campani, dei quali 350 sono salernitani, arriva dopo due mesi dalla prima ordinanza della sesta sezione del Consiglio di Stato che aveva accolto le istanze avanzate di altri prof esclusi e ricorrenti «ai soli fini della sollecita fissazione del merito in primo grado», senza disporre anche l'ammissione con riserva, che avrebbe provocato «un mutamento della natura dello stesso concorso in esame». Di conseguenza in Campania non saranno calendarizzate le prove suppletive per i docenti precari ricorrenti.

E monta la protesta. «Se si fanno concorsi riservati bisogna bandire periodicamente i percorsi abilitanti, non come accaduto negli ultimi quattro anni», sbotta una delegazione di docenti precari di Salerno. Intanto la Uil Scuola nazionale chiede che il Miur venga incontro ai tanti docenti esclusi dal concorso 2018 (riservato appunto solo agli abilitati) bandendo un nuovo concorso più snello e riservato che valorizzi il servizio svolto negli anni. Anche la Flc Cgil nei giorni scorsi aveva avanzato la proposta di un concorso transitorio riservato ai prof precari delle medie e superiori con almeno 3 anni di servizio.
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