Scuole sicure, 160 milioni alla Campania. E De Luca a Conte: piano straordinario

Scuole sicure, 160 milioni alla Campania. E De Luca a Conte: piano straordinario
di Elena Romanazzi
Venerdì 7 Settembre 2018, 10:30 - Ultimo agg. 12:23
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Una goccia del mare. Un miliardo e 700 milioni di euro per il triennio 2018-2020 per l'edilizia scolastica. Un passo in avanti, comunque, perché nell'accordo siglato nella Conferenza Unificata si avrà «più trasparenza, efficienza e un miglioramento della governance delle risorse e si semplifica il sistema.

Subito un miliardo e sette per l'ordinario. Ci vorrebbero almeno venti miliardi - spiega l'assessore all'Istruzione della regione Campania Lucia Fortini - ma già l'inserimento della zona sismica come indicatore per il riparto è importante. Lo stesso governatore, Vincenzo De Luca, proprio ieri a Ischia ha consegnato una lettera al premier Conte chiedendo vista la situazione e la particolarità del territorio (vulcanico, idrogeologico e sismico), un piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici che si trovano in aree sismiche. Risorse aggiuntive perchè per quanto la Regioni destini fondi importanti comunque non non bastano mai e nè la regione nè i sindaci possono accollarsi queste responsabilità. Un appello contenuto in una lettera. Non è solo. Perchè anche al termine della Conferenza unificata si sono levate voci di protesta. Dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonacci («fondi insufficienti) al presidente dell'Upi Achille Variati fino al sindaco di Livorno Filippo Nogarin delegato in rappresentanza dell'Anci che ha chiare note ha ribadito come i sindaci su questo versante «non possano rimanere con il cerino in mano».
 
Per quanto riguarda le risorse il riparto tra le regioni verrà completato oggi. Ma alla Campania, in base ad una stima effettuata, dovrebbero essere assegnati poco più di 160 milioni di euro per il triennio.

I criteri per il riparto sono quattro. Il 43% è basato sul numero di studenti (in Campania sono poco meno di 900mila), un altro 42% è legato al numero degli edifici scolastici (sono 4100), il 5% riguarda l'affollamento delle strutture e infine il nuovo indicatore inserito grazie all'accordo e fissato al 10% legato alla sismicità del territorio.

Perchè solo il 10% per il nodo sismicità? Sono state fatte alcune simulazioni e si è visto che alzando l'asticella alla fine non c'era equità nell distribuzione dei fondi ed ad averne di men erano proprio quelle regioni ad alto rischio sismico a vantaggio di altre.

Resta comunque un primo passo in avanti. L'accordo - spiega il ministro Bussetti - prevede anche il rilancio dell'Osservatorio nazionale per l'edilizia scolastica del Miur prevedendo il monitoraggio e il coordinamento degli impegni previsti dall'accordo. «La scuola - conclude il ministro - è per i nostri ragazzi una seconda casa. Devono potersi sentire protetti al suo interno. Prendiamo anche un impegno: continueremo a cercare risorse da investire sull'edilizia scolastica, già a partire dalla prossima legge di bilancio. Mantenendo il nostro metodo di lavoro che si basa su una stretta e costante collaborazione con tutti gli attori in campo».
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