Università Federico II di Napoli, il rettore Matteo Lorito: «Aule blindate, così convinceremo i no vax»

Università Federico II di Napoli, il rettore Matteo Lorito: «Aule blindate, così convinceremo i no vax»
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 17 Settembre 2021, 15:00 - Ultimo agg. 18 Settembre, 09:33
4 Minuti di Lettura

Lunedì alle 8.30, le matricole al corso di laurea di Giurisprudenza, tra i più frequentati dell'Università Federico II, inizieranno il primo semestre dell'anno accademico 2021/22 con lezioni in cinque aule. Le norme sono identiche allo scorso anno ma ora c'è la novità del Green pass. Per gli studenti i controlli saranno a campione (all'ingresso o all'interno delle strutture) mentre il personale strutturato e non (cioè borsisti, assegnisti, collaboratori) dovranno esibire il certificato verde ai varchi delle strutture universitarie. Il rettore Matteo Lorito è sereno, a due settimane dall'entrata in vigore della norma del governo Draghi ammette che «non ci sono stati problemi», quindi tutto il personale ha esibito come imposto dal dl del 6 agosto il Green pass ed è altrettanto ottimista per gli studenti dopo la prova del fuoco dei test d'ingresso a Medicina (quasi 4mila presenti) dove non ci sono stati disagi nei controlli.

 

Rettore Lorito, come sarà la ripartenza quest'anno?
«È ancora una ripartenza complicata: avevamo preparato mesi fa i protocolli ma gli ulteriori controlli per i Green pass ci hanno costretto a rivederli e mettere su un'organizzazione puntuale ai varchi di tutte le strutture federiciane».

Problemi o lamentele?
«Finora la macchina organizzativa sta funzionando bene.

Credo ci siano un paio di docenti contrari ai controlli, e applicheremo la norma. Il nostro principio è controllare a ogni ingresso, affinché chi entra si possa sentire protetto e sa di trovare persone tutte vaccinate o tamponate. Chi è contrario ai vaccini, sarà informato adeguatamente così da cancellare ogni paura o perplessità, affinché comprenda l'importanza delle vaccinazioni: la sospensione è l'ultima ratio».

Come saranno le lezioni?
«Tutte in presenza, fatta eccezione per decisioni differenti delle singole Scuole che a seconda degli spazi limiteranno la capienza: manterremo infatti il distanziamento di un metro nelle aule. Quindi i corsi più frequentati saranno erogati anche a distanza ma si faranno delle rotazioni nelle prenotazioni così da permettere a tutti di seguire dal vivo. In presenza anche tutti gli esami e le lauree, con controlli sui familiari che potranno tornare ad assistere il momento più importante della vita dei propri figli. Tornare tutti in presenza suscita notevole entusiasmo sia tra i ragazzi che nel corpo docente».

È un ritorno alla normalità.
«Che avevamo avviato già nei mesi scorsi, sebbene il primo semestre sia il banco di prova più importante. Quest'anno dovremmo avere un numero superiore di studenti: il trend generale confrontato con l'anno scorso (che ebbe già un incremento) mostra un aumento che lascia sperare in un numeri importanti. Questo ci incoraggia molto ma impone un'organizzazione accurata dei controlli».

È l'effetto dell'innalzamento della no tax area?
«Abbiamo fissato a 26 mila euro, e non più 24 mila, la soglia minima per la no tax area, e ora la Federico II ha le agevolazioni più convenienti tra i grandi e mega atenei italiani. La nostra è stata una decisione politica molto forte, per la prima volta sostenuta anche dal voto del rappresentante degli studenti. Credo quindi che la risposta delle matricole sia in funzione anche di questo. Però abbiamo anche ampliato ancora l'offerta formativa: abbiamo sei nuovi corsi da aggiungere ai 159 già esistenti. Anche l'ampliamento del campus di San Giovanni a Teduccio, che nella nuova struttura ospiterà un'intera coorte di Sociologia, credo favorisca nuove iscrizioni».

In questi giorni è stato impegnato in varie attività e inaugurazioni con la ministra Messa.
«Tra le tante cose le ho spiegato il modello San Giovanni, i nostri successi, mostrato i nuovi laboratori realizzati con le aziende, le Academy tra cui CoreAcademy che ha già registrato 300 iscrizioni... Ma non c'è solo San Giovanni e continueremo a inaugurare laboratori congiunti in tutta la Federico II. I lavori a Scampia non sono terminati, nel frattempo abbiamo sottoscritto già il preaccordo col Comune e aperto le gare per gli arredi: ai primi di marzo partiremo coi corsi del secondo semestre e dopo con l'ambulatorio. Ringiovaniremo il corpo docente, avremo concorsi per ricercatori, 650 in tre anni di cui 250 già quest'anno, che avranno lavoreranno almeno 6 mesi in azienda. E ulteriori 200 borse di dottorato di Indire da spendere entro la fine dell'anno, per progetti sempre con aziende, di cui co-finanziamo un anno. Un'opportunità che arriva solo perché abbiamo un bilancio ottimo. Nel programma triennale abbiamo lanciato anche il reclutamento di personale tecnico-amministrativo, insomma non ci fermiamo un attimo e guardiamo al futuro: siamo un ateneo che continua a crescere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA