Sicurezza: Daspo contro i pusher nella scuola e videosorveglianza in asili e ospizi

Sicurezza: Daspo contro i pusher nella scuola e videosorveglianza in asili e ospizi
Mercoledì 5 Settembre 2018, 16:16 - Ultimo agg. 6 Settembre, 17:05
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Daspo urbano per i pusher pizzicati a spacciare vicino alle scuole. Il Viminale sceglie la linea dura e con la direttiva «Scuole sicure», un progetto pilota che parte in 15 città, ma potrebbe essere esteso anche ad altri centri, raccomanda ai sindaci di disporre l'ordine di allontanamento per chi viene sorpreso a cedere sostanze stupefacenti a ragazzini nei pressi degli istituti scolastici. La misura già prevista nelle «Linee guida sulla sicurezza urbana» e adottata in diversi Comuni per altro genere di comportamenti, dal vandalismo all'ubriachezza, viene ora raccomandata dal Ministero dell'Interno anche per prevenire e contrastare il fenomeno della droga tra i minori. «Io non distinguo tra droga leggera e pesante», ha detto oggi il ministro Matteo Salvini nel presentare il progetto insieme al capo della Polizia, Franco Gabrielli. «Lo scorso anno - ha spiegato il ministro - si è registrato un aumento del 12,5% dei reati connessi alla droga. Ma nella stessa misura è aumentato anche il numero delle persone arrestate o denunciate. Il fenomeno della droga tra i ragazzi mi preoccupa e mi sta a cuore da ministro e da papà. Anche perché l'aumento riguarda soprattutto i minorenni e diminuisce l'età media della prima assunzione di stupefacenti».

Per fronteggiare il problema, il Viminale ha deciso di stanziare 2 milioni e mezzo di euro, attinti dal Fondo Unico Giustizia, che serviranno per potenziare gli impianti di video-sorveglianza, per assumere in via temporanea di più vigili urbani che controllino all'esterno delle scuole e per organizzare campagne informative mirate. «Non ci saranno i carri armati fuori dalle scuole - ha detto Salvini - faremo attenzione alle segnalazioni dei sindaci, saranno coinvolti presidi e prefetture. Sarà qualcosa di soft, a carattere preventivo, non punitivo». A ottobre è previsto un primo check, per tirare le somme e fare un primo bilancio sugli effetti del piano e se l'iniziativa funziona, potrebbe essere allargata. «Molti sindaci ci hanno già chiesto di estenderla», fa sapere infatti Salvini.

Intanto si parte in 15 città, a cui i fondi saranno corrisposti in misura proporzionale al numero di abitanti: a Roma andranno 727 mila euro, a Milano 344 mila, a Napoli 243 mila euro, a Torino 222 mila, a Palermo 168 mila, a Genova 146 mila, a Bologna 98 mila euro, a Firenze 96 mila, a Bari 81 mila, a Catania 78 mila, a Venezia 66 mila, a Verona 65 mila, a Messina 59 mila, a Padova 53 mila e a Trieste 51 mila euro. Su un fronte diverso, ma affine - quello della sicurezza in asili nido e strutture per anziani e disabili -, i sottosegretari agli Interni Stefano Candiani e Nicola Molteni, hanno inoltre annunciato che il Viminale sta lavorando per prevedere apparati di videosorveglianza in queste strutture. «Il progetto - dicono i due esponenti del governo - è una storica battaglia della Lega.

L'obiettivo, come già stiamo facendo in altri campi come l'immigrazione, è passare dalle parole ai fatti».

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