La Cei esclude le vittime all'interno degli organismi anti-pedofilia

La Cei esclude le vittime all'interno degli organismi anti-pedofilia
La Cei esclude le vittime all'interno degli organismi anti-pedofilia
di Franca Giansoldati
Venerdì 1 Febbraio 2019, 11:18 - Ultimo agg. 15:37
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Città del Vaticano – I vescovi italiani non vogliono la presenza di vittime di abusi sessuali all'interno degli organismi di prevenzione e tutela che la Cei andrà a breve a costituire. Contrariamente a quello che ormai accade in tante altre conferenze episcopali dove il cammino per contrastare la piaga dei preti pedofili (spesso spostati da una parrocchia all'altra per non creare scandalo, come è avvenuto anche negli anni passati a Milano e a Napoli) ha scelto di non avvalersi di consulenze stabili di ex vittime che, grazie alla propria esperienza, potrebbero invece aiutare a sradicare meglio la mentalità opaca che finora ha portato all'insabbiamento di tanti casi.

La Cei solo da pochissimo ha avviato l'iter per una Commissione nazionale presieduta dal vescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni, e creato un Servizio nazionale per la tutela dei minori. Alla vigilia dell'incontro mondiale in Vaticano di fine febbraio, tra tutte le conferenze episcopali, è stato finalmente reso noto il testo del regolamento che servirà da base per per contrastare il fenomeno e dare uniformità a tutto il territorio nazionale. L'organismo dovrà «consigliare e supportare la Cei, i vescovi e i superiori maggiori nella promozione della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili». Inoltre dovrà «studiare e proporre contenuti informativi e formativi, oltre che strumenti operativi, per consolidare nelle comunità ecclesiali una cultura della tutela dei minori, per rafforzare la sicurezza dei luoghi ecclesiali frequentati dai minori, sensibilizzare tutti gli operatori pastorali e prevenire ogni forma di abuso». Non avrà alcun peso decisionale. Inoltre non fa esplicitamente riferimento all'apporto che le vittime potrebbero fornire.

Sul tema all'interno dei vescovi si registrano spaccature. Recentemente il presidente dei vescovi calabresi, monsignor Vincenzo Bertolone ha chiesto di «rifuggire le strade che portano all'omertà». 
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