Strano destino quello del cardinale argentino Leonardo Sandri, il porporato ottantenne incaricato dal Papa di celebrare al suo posto il rito della domenica delle Palme a San Pietro. Nel 2005, durante l'ultimo periodo del pontificato di Papa Wojtyla, quando era ormai gravemente ammalato di Parkinson, fu scelto per dare voce all'anziano pontefice polacco che in quel momento non poteva più parlare per via della malattia avanzata. Domani Papa Bergoglio uscirà dall'ospedale e ha fatto sapere che sarà Sandri a celebrare rito che introduce alla Settimana Santa, mentre lui si limiterà a presiedere alla messa solenne delle Palme senza salire all'altare, una formula che è stata già sperimentata in passato da quando ha mostrato evidenti problemi di deambulazione.
Chi è il cardinale Sandri
Sandri è un veterano della curia, passato indenne a diverse stagioni.
Ancora oggi uno dei nodi da sciogliere sul pontificato di San Giovanni Paolo II è proprio relativo ai crimini di Maciel, visto che le denunce delle vittime continuavano ad arrivare copiose in Segreteria di Stato a partire dagli anni Novanta. Atti che per forza di cose passavano sulle scrivanie di Sodano, di Sandri e del cardinale Dziwisz (segretario di Wojtyla). Maciel aveva abusato anche dei suoi due figli naturali, avuti da una donna messicana alla quale era stato legato per decenni, dispensando soldi e corrompendo tanti ecclesiastici per ottenere coperture. Lo scandalo esploso negli Usa alla fine degli anni Novanta venne sempre occultato sistematicamente, anche nell'ultima parte del pontificato di Giovanni Paolo II. Maciel, del resto, era un ricchissimo benefattore, molto bene inserito in Vaticano a ogni livello tanto da riuscire a passare indenne alle richieste di denuncia delle vittime.
In quel periodo il cardinale Sandri era Sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato e nel 2007 Benedetto XVI lo ha nominato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, incarico che ha coperto fino all'anno scorso. Agli inizi del 2005 la sala stampa vaticana, all'epoca sotto il totale controllo della Segreteria di Stato, diramò un comunicato per ribadire che le voci su Maciel erano tutte balle. Nel frattempo i Legionari, giocavano di sponda: «La Santa Sede ha recentemente informato la nostra Congregazione che in questo momento non vi è un processo canonico in corso, né che sarà iniziato, ne' e' previsto per il futuro nei confronti di padre Marcial Maciel, fondatore del medesimo Istituto». Solo pochi mesi prima Maciel aveva persino festeggiato il suo sessantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale in Vaticano. A leggere l'affettuoso messaggio d'auguri del Papa al posto di Wojtyla (visto che parlava male per via del Parkinson) fu proprio Sandri. «La sua vita è stata segnata da una grande fecondità spirituale (..) La affido caro padre Maciel alla celeste protezione della Vergine Maria, madre dei sacerdoti, e con affetto le invio una speciale benedizione».
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Una delle tante vittime, Alberto Athiè, ha raccontato di avere mandato anche una lettera all'allora cardinale Ratzinger (che era alla Dottrina della Fede) ma di aver ricevuto come risposta un breve messaggio in cui si precisava che «Padre Maciel e' molto caro al Papa e quindi non e' conveniente riaprire il caso».
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