Gli auspici d'Oltretevere per la missione di Giuseppe Conte, formato dalla scuola del cardinale Silvestrini

Gli auspici d'Oltretevere per la missione di Giuseppe Conte, formato dalla scuola del cardinale Silvestrini
di Franca Giansoldati
Venerdì 25 Maggio 2018, 16:44
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Città del Vaticano – Bisogna risalire ai tempi della Dc perché un Presidente del Consiglio avesse nel proprio orizzonte di riferimento un reticolato tanto vasto di amicizie e profonde conoscenze al di là del Tevere. Tanto per cominciare Giuseppe Conte, il neo premier incaricato, non solo è amico del cardinale Pietro Parolin, il segretario di Stato vaticano e  di monsignor Claudio Maria Celli, un diplomatico di lungo corso al quale  Papa Francesco ha affidato compiti delicati, mandandolo in missione in Venezuela e in Cina per tessere la tela delle relazioni internazionali e costruire ponti e nuovi progetti.  Il premier incaricato sa bene anche come funziona la macchina vaticana. Insomma, all’occorrenza sa come muoversi in quel mondo criptato e di difficile lettura. L’understatement che sembra caratterizzare il modo di agire dell’Incaricato, è quasi sicuro che lo ha assorbito frequentando per anni, da ragazzo e poi anche successivamente come tutor agli studenti di legge, Villa Nazareth, una interessante realtà didattica, strettamente legata al Vaticano, fondata nel dopoguerra dall’allora monsignor Tardini per fare studiare i ragazzi meritevoli e bisognosi. Una fucina di professionisti che si sono fatti valere in tanti campi. Alla sua morte il cardinale Tardini lasciò il comando al cardinale Samorè e da quest’ultimo all’attuale presidente, Achille Silvestrini, un altro porporato allenato da Casaroli a portare avanti l’ostpolitik, la politica aperturista a Est.

Villa Nazareth - per chi la ha frequentata in tutti questi decenni - ha significato studi ma anche tanto dialogo, solidarietà e un bagaglio di relazioni umane preziose da portare avanti per tutta la vita. Giuseppe Conte ha avuto in Villa Nazareth un punto di riferimento e, successivamente, da professionista ha mantenuto fortissimi legami facendo da tutor agli allievi e, qualche anno fa, aiutando alla stesura del nuovo statuto, parte del comitato scientifico. Alcuni nomi della fondazione che sostiene Villa Nazareth e contribuisce ad elargire ogni anno le borse di studi per gli studenti sono piuttosto noti, a cominciare dal banchiere bresciano Giovanni Bazoli e dal manager Marco Piccinini, già nel cda della Ferrari. «Il profondo legame che il professor Giuseppe Conte ha da anni con la Comunità di Villa Nazareth» si legge in una nota pubblicata sul sito dell'istituzione universitaria.

«Il giovane Giuseppe Conte partecipò nel 1983 al concorso di ammissione per entrare a far parte del nostro Collegio Universitario. La sua amicizia con il cardinale Silvestrini e con tutti noi, risale a quei giorni ed e' cresciuta nel tempo. Conte non ha fatto mai mancare a Villa Nazareth l'apporto della sua amicizia e della sua rilevante capacità accademica prima, come tutor degli studenti, e professionale poi».

«Oggi il professor Conte e' membro del Comitato Scientifico del collegio universitario e continua ad esserci vicino con competente dedizione e affetto».

«In questa circostanza Villa Nazareth desidera formulare al professor Conte i piu' fervidi auguri per il delicato incarico affidatogli dal Presidente della Repubblica, ricordando cio' che e' punto di riferimento costante nel cammino educativo del nostro Collegio: i talenti e la cultura vanno posti a servizio del bene della societa' in cui siamo chiamati ad operare. Villa Nazareth accompagna con la preghiera il professor Conte nello svolgimento del suo complesso e difficile incarico». Nel 2016 Papa Francesco ha visitato il collegio fermandosi a parlare con molti studenti. Tra le persone che ha salutato anche Giuseppe Conte che, in quella occasione, era accompagnato dal figlioletto.
 
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