Papa Francesco a Baghdad: «Imploro perdono per distruzioni e crudeltà»

Papa Francesco a Baghdad: «Imploro perdono per distruzioni e crudeltà»
di Franca Giansoldati
Venerdì 5 Marzo 2021, 15:14 - Ultimo agg. 6 Marzo, 10:46
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Città del Vaticano – «Vengo come penitente, chiedo perdono al cielo e ai fratelli per tante distruzioni e crudeltà. Vengo come pellegrino di pace». Al primo appuntamento previsto in terra irachena, quello con le autorità civili e il presidente Barham Ahmed Salih Qassim, Papa Francesco ha chiesto rispetto per le minoranze religiose. Non fa volutamente distinzioni tra cristiani, yazidi e musulmani: si capisce che non vuole prendere le difese solo della parte cattolica per non apparire di parte e non creare contraccolpi alla Chiesa locale che è già in delicato equilibrio.

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Così nel palazzo presidenziale che un tempo veniva utilizzato da Saddam Hussein per ricevere i capi di stato stranieri, ricorda il passato difficile, gli anni della guerra, le violenze che non hanno risparmiato nessuno.

Denuncia poi la «piaga della corruzione, gli abusi di potere, la illegalità» chiedendo alle forze civili che ad ottobre saranno impegnate per le prime elezioni libere, di «edificare la giustizia, far crescere la onesta e la trasparenza, rafforzare le istituzioni». Che poi sono gli unici ingredienti per far crescere la stabilità «e sviluppare una politica sana capace di offrire a tutti specie ai giovani la speranza di un avvenire migliore».

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Dall'aeroporto fino al palazzo presidenziale Papa Francesco ha dovuto utilizzare una auto blindata, una BMW. Le misure di sicurezza sono imponenti ovunque. Francesco chiede che tacciano le armi e se ne limiti la diffusione e cessino gli interessi di parte. Vediamo se lo ascolteranno. «Nessuno sia considerato cittadino di seconda classe. Incoraggio i passi compiuti finora in questo percorso e spero che rafforzino la serenità e la concordia». 

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