Una riproduzione perfetta della navicella che oltre 2.000 anni fa navigava sul lago di Tiberiade, dove gli apostoli Pietro e Andrea facevano i pescatori e dove Gesù dormì durante una tempesta su quella imbarcazione, la cui riproduzione è stata donata al Papa, dalla famiglia Aponte, storici armatori di Nlg-Navigazione Libera del Golfo, con la collaborazione dell’Istituto Diplomatico Internazionale. Ovvero una perfetta copia della “Barca di Pietro”, che è stata ritrovata nel 1986 sul lato nord-ovest del lago di Tiberiade ed oggi esposta nel museo israeliano Yigal Allon di Ginosar. Prima dell’udienza generale, il Pontefice ha benedetto la navicella che ha voluto definire come “barca di tutti”. Paolo Giordani, presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale nel suo intervento ha rilevato che «con questo omaggio al Sommo Pontefice dopo dieci anni di ministero abbiamo voluto dare corpo ad un’immagine di straordinario valore simbolico».
Maurizio Aponte, direttore di Nlg, della famiglia che ha voluto far realizzare questo straordinario atto simbolico, ha voluto sottolineare «l’impegno svolto da tutti quelli che hanno partecipato alla ricerca e agli studi storici, alla fornitura di materiali identici a quelli originali risalenti a 2.000 anni orsono e ai maestri d’ascia che hanno lavorato con impegno e bravura per costruire un’imbarcazione identica a quella descritta nei testi storici, e i resti ritrovati», infatti la piccola imbarcazione, realizzata dalla storica famiglia Aprea, maestri d’ascia sorrentini, è tipica dell’epoca di Gesù e si caratterizza per uno scafo di 8,8 x 2,5 metri, albero di 8 metri con pennone di 6 metri, vela quadra e cavi in fibra di canapa, a prua e a poppa due piccole coperte, due timoni.
La costruzione è stata realizzata a mano con la tecnica dei “leggi ad incastro” sulla base di studi archeologici.
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