Città del Vaticano - «Grazie, suor Jeannine per tutta la tua vicinanza, compassione e tenerezza». Papa Francesco ha preso carta e penna e, in lingua spagnola, ha scritto una lettera di endorsement ad una suora americana che da tempo lavora a fianco dei cattolici LGBT e che era stata diffidata dalla Congregazione della Fede perchè non condannaval'omosessualità come atto intrinsecamente malvagio. Suor Jeannine è Jeannine Gramick, co-fondatrice dell'apostolato cattolico New Ways Ministry e veterana di una associazione cattolica che offre supporto psicologico, spirituale e materiale a gay, transessuali, lesbiche al fine di non farli sentire troppo emarginati nella Chiesa. A dare la notizia di questo importante segno di attenzione da parte del papa è il mensile America, diretto dai gesuiti.
Suor Gramick sta celebrando 50 anni di lavoro nello «stile di Dio», scrive Francesco.
Quando i suoi superiori si rifiutarono di farlo, la Congregazione per la Dottrina della Fede avviò un'indagine durata 11 anni che si concluse con una notifica, in cui si affermava che Suor Gramick e Padre Nugent (l'altro religioso che accanto a lei portava avanti la missione) non presentavano ai fedeli «il male intrinseco degli atti omosessuali e il disordine oggettivo dell'inclinazione omosessuale», di conseguenza i due furono banditi da qualsiasi lavoro pastorale con le persone Lgbt. Suor Gramick non si perse d'animo, e qualche anno dopo descrisse la sua esperienza con il Vaticano come qualcosa simile ad un maltrattamento. Nel frattempo Papa Francesco le ha scritto una lettera per dirle - sostanzialmente - di andare avanti.
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