Città del Vaticano – Per far fronte a tutte le critiche che sono piovute addosso al Vaticano in questi mesi per avere un ordinamento giuridico ben poco garantista nei confronti degli imputati e ancora basato su codici della fine dell'Ottocento, il Papa con un Motu Proprio ha aggiornato alcuni articoli del codice penale, senza però affrontare una riforma compiuta e sistematica. Così se da una parte introduce sconti di pena e la possibilità di concordare un programma di lavori di pubblica utilità, con attività di volontariato da parte del condannato, dall'altra non ha ancora previsto modifiche laddove la difesa non è sempre un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Nelle indagini previe, per esempio, l'indagato può ancora essere sentito senza un avvocato e le sue parole possono diventare una prova da usare nel dibattimento.
Tra le modifiche introdotte dal Papa in questi giorni c'è anche la sospensione del dibattimento nel caso di legittimo impedimento da parte dell’imputato.
Infine il Papa ha stabilito che i magistrati vaticani, al momento della cessazione del loro ufficio, mantengano ogni diritto previdenziale e garanzia previsti per i cittadini vaticani. Tra questo si intende anche il diritto di essere inseriti nel Fas, il fondo assistenza sanitaria e la possibilità di mantenere il conto corrente allo Ior.