La rivolta dei vescovi francesi contro Macron per la messa di Natale. E tornano al Consiglio di Stato

La rivolta dei vescovi francesi contro Macron per la messa di Natale. E tornano al Consiglio di Stato
di Franca Giansoldati
Sabato 28 Novembre 2020, 12:12 - Ultimo agg. 12:38
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I vescovi francesi non arretrano. Le misure draconiane imposte dal presidente Macron alla libertà di culto per contenere la pandemia sono oggetto di una vera e propria battaglia di posizione. Per la seconda volta in un mese l'episcopato francese si appella al Consiglio di Stato contro il limite di 30 persone a messa, una misura stabilita per qualsiasi tipo di edificio, dalla piccola chiesetta di montagna alla cattedrale gotica. Il malcontento serpeggia ovunque ed è finito anche su Twitter e sui social dove ci sono stati vescovi che hanno invitato i parroci a fare entrare in chiesa più persone (naturalmente in sicurezza) assumendosi personalmente la responsabilità di questa azione.

Di contro i vescovi ripetono al governo che i cattolici sono responsabili e in grado di agire senza creare situazioni di facile contagio.

E che se nei negozi e nei magazzini per fare shopping natalizio non ci sono stati vincoli numerici non si capisce perché in cattedrali grandi quanto un campo di calcio si debba rispettare il limite delle 30 persone.

La decisione di fare causa di nuovo al Governo ed appellarsi al Consiglio di Stato è stata presa in una riunione di crisi ieri sera, nella quale hanno partecipato i dieci vescovi del Consiglio permanente, l'organo decisionale della Conferenza episcopale, secondo quanto informa Le Figaro.

Stamattina è stato diramato un comunicato: «Nella sua dichiarazione di giovedì 26 novembre, il Primo Ministro ha annunciato la misura di 30 persone per le celebrazioni religiose a partire da questa domenica. Questo non è comprensibile né accettabile. Di conseguenza, il Consiglio permanente ha deciso di depositare un'ingiunzione provvisoria sulla libertà presso il Consiglio di Stato venerdì mattina, poiché i vescovi ritengono di avere il dovere di garantire la libertà di culto nel nostro Paese. Le numerose reazioni ricevute dai fedeli, anche di altre religioni, ci portano a chiedere un parere in base alle leggi che sono in vigore »

I vescovi hanno anche annunciato un appuntamento con il primo ministro Jean Castex per domani pomeriggio.

Al Consiglio di Stato si erano rivolti la prima volta agli inizi di novembre per contestare la serrata totale delle chiese. Il massimo organo legislativo aveva bocciato il ricorso.

A Parigi l'arcivescovo Michel Aupetit ha inviato un messaggio a tutti i suoi sacerdoti, spiegando che il metro delle 30 persone «mostra un vero e proprio disprezzo per la religione e la fede dei credenti».

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